Il computer: una scatola magica

Finalmente giunse il giorno in cui il tecnico del computer arrivò per la consegna e l’installazione. La vera sorpresa per il nonno non era la festa di compleanno che gli avevamo organizzato, come facevamo ormai da anni, ma questo regalo così insolito per lui abituato a carta, penna ed enciclopedia. Io e le mie sorelle avevamo deciso di fargli questo regalo perché da tempo il nonno sentiva il bisogno di rintracciare un vecchio amico di cui non aveva più notizie da oltre cinquant’anni. Mio nonno ed il suo amico Alberto si erano conosciuti da piccoli, erano vicini di casa e trascorrevano tutte le giornate insieme, erano perciò inseparabili. Il nonno ci raccontava spesso, emozionandosi e commuovendosi, tutte le peripezie che avevano vissuto. Ogni tanto saliva in soffitta e tornava con la scatola dei ricordi piena di foto, conchiglie, biglietti del cinema e regalini vari. Ma quando tirava fuori da un cofanetto azzurro un ciondolo con la dedica: “A te che sei il mio migliore amico” il nonno rimaneva in silenzio facendoci tanta tenerezza. Anche nostra mamma, la sua unica figlia, era rimasta colpita dalla nostra idea geniale perché, soprattutto negli ultimi tempi, il nonno si divertiva a prenderci in giro circa l’uso dei prodigiosi mezzi tecnologici. Il giorno della festa, la mamma andò dal parrucchiere, io andai a ritirare la torta e il papà sarebbe andato a prendere il nonno al Bowling. Era tutto pronto: palloncini e festoni addobbavano l’enorme salotto. Il nonno entrò abbracciandoci e, nonostante sembrasse felice, c’era sempre quel velo di tristezza nei suoi occhi. Io e le mie sorelle ci guardammo, soddisfatte per la scelta del regalo. Spente le candeline dopo vari soffi, arrivò il momento di scartare i regali. Il pacco era ben incartato da tutti i lati con una simpatica carta regalo con scritto: “Tanti auguri!”. Il nonno impiegò  un po’ di tempo per scartarlo completamente, ma quando riuscì nell’impresa rimase abbagliato alla vista di quel portatile bianco e luminoso. Non aveva capito ancora cosa farsene, così gli spiegammo che, iscrivendosi a un social, avrebbe potuto ritrovare il suo amico Alberto Pizzanelli. Una lacrima rigò il suo viso e ci abbracciò talmente forte che non riuscimmo più a respirare. Fu faticoso insegnare al nonno il mondo della tecnologia: non sapeva accendere il PC, pertanto ogni volta lo accarezzava e urlava a perdifiato la parola: “ACCENDITI!”. Dopo circa un mese, però, il nonno divenne un campione tecnologico: navigava liberamente su internet, aveva accesso a un social e aveva creato un suo profilo facebook. Ogni giornata della sua vita l’aveva trascorsa vicino a un tavolino di cristallo a scrivere la storia del suo paese d’origine, a leggere libri e a sfogliare riviste. Il suo passatempo preferito era andare al Bowling o giocare a bocce. La sua vita cambiò con il computer: tutte le giornate le trascorreva seduto su una poltrona in pigiama e faceva ricerche sul suo amico Alberto Pizzanelli. Aveva perso le speranze, il suo amico non si faceva vivo su facebook o su altri social. I giorni passavano velocemente così come le settimane e i mesi e  il nonno cominciò a scoraggiarsi. Una mattina come le altre, seduto sulla sua solita poltrona, ricevette un messaggio su uno dei suoi social. Prese gli occhiali da vista e iniziò a leggere:

“Gentile signor Bianchi, mi chiamo Luca sono il nipote di Alberto Pizzanelli.  Volevo informarla, con grande rammarico, che mio nonno è morto due anni fa a causa di un incidente stradale.”

Il nonno fece un respiro profondo, trattenne le lacrime e ricominciò a leggere:

“Parlava spesso di lei, degli anni vissuti insieme. Il suo più grande desiderio era quello di rincontrarla un giorno. Avrei quindi  il piacere di donarle una scatola che ho trovato in soffitta nella quale ci sono tanti oggetti che sicuramente le ricorderanno i tanti momenti trascorsi con mio nonno. Le spedirò il pacco non appena riceverò il suo indirizzo.

Aspetto con ansia una sua risposta. A presto. Luca”.

Dopo qualche giorno arrivò il pacco tanto atteso da tutti noi. Nonostante la tristezza per la perdita del suo amico, il nonno fu felice di rivivere tutti i momenti trascorsi in compagnia di Alberto, guardando le vecchie foto, le medaglie vinte nei tornei di bocce e gli altri oggetti che gli ricordavano gli anni  felici della sua giovinezza.

Il nonno riprese le sue vecchie abitudini continuando a dedicare una parte del suo tempo al computer che, come una scatola magica, gli aveva permesso di ritornare indietro nel tempo.

 

Ludovica Ricci – classe III A