Lottare con il passato

Caro Yorman,

so che hai ancora tutta la vita davanti e che vedrai cose che io nemmeno mi immagino, però immagino anche che tu non avrai la possibilità di vivere alcune esperienze che io ho fatto. Ad esempio, a scuola ogni anno ricordiamo la Giornata della Memoria il 27 gennaio. Abbiamo la possibilità di incontrare persone che sono sopravvissute al campo di sterminio di Auschwitz e che sono disposte a parlare con noi. Il motivo è molto semplice: per non dimenticare quella tragedia terribile che ha fatto soffrire molte persone e per evitare che ciò accada di nuovo.

Queste persone fra qualche anno non ci saranno più e sono proprio le loro parole che ci aiutano a capire un po’ il senso della nostra vita. Non sto dicendo che se non ascolti uno di loro la tua vita non avrà un senso, ma ciò che voglio trasmetterti è che loro cambieranno il mondo perché cambiano te, o meglio, cambiano il tuo modo di pensare e reagire di fronte alle difficoltà.

Quest’anno è venuto il signor Oleg Mandic. Ha scritto un libro intitolato “L’ultimo bambino di Auschwitz” perché è stato l’ultimo deportato ad uscire da quell’orribile posto e dietro lui si sono chiusi i cancelli. Il libro di Oleg comincia proprio con queste frasi: “Se vuoi che la tua sofferenza si trasformi in un messaggio positivo devi raccontarla. (…) Da allora non ho più smesso di scrivere e parlare della mia storia“. Queste parole mi hanno particolarmente colpita e fatta ragionare perché, in un certo senso, mi hanno fatta tornare indietro. Indietro nel passato quando io, te e nostro fratello maggiore eravamo poveri, avevamo fame e sapevamo cosa significasse soffrire. Però, mentre eravamo in Colombia, non eravamo a conoscenza del fatto che ci fossero persone che avevano sofferto più di noi, sofferenza che li accompagna anche oggi quando ritornano con la memoria al loro passato.

Le persone che hanno vissuto l’Olocausto e lo raccontano sono uomini e donne molto coraggiosi perché, invece di guardare al passato, guardano avanti.

Ho imparato che bisogna lottare, lottare contro il proprio passato ed è grazie a questi incontri che la mia vita cambia. Ringrazio Oleg Mandic e tutte quelle persone che raccontano la loro storia, seppur sofferta. La loro è una testimonianza preziosa.

Spero di essermi fatta capire. Con un fortissimo abbraccio.

                                                                         Tua sorella

Angelica Sfiligoi