Bioarchitettura: l’architettura del futuro

di Gloria Guarnera

Per bioarchitettura si intende una branca dell’architettura che interviene nella progettazione di strutture attraverso la conciliazione di funzionalità e rispetto dell’ecosistema. Ciò avviene mediante l’uso di materiali ecosostenibili e biocompatibili e l’impiego di energie alternative e rinnovabili. Compito dell’architetto è perciò quello di adattarsi al contesto naturale che ospiterà la costruzione, e quindi non modificandolo, ma sfruttando i fenomeni e i paesaggi naturali preesistenti. Ciò che ne deriva è una struttura autosufficiente, perfettamente in simbiosi con l’ambiente circostante. Recentemente, la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), ha pubblicato un rapporto riguardante i piani di azione nazionali, dichiarando che entro il 2030 solo l’1% delle emissioni sarà 1 ridotto rispetto ai livelli del 2010. Questo rappresenta un risultato fin troppo lontano dall’obbiettivo originale dell’Accordo di Parigi, il quale si proponeva di mantenere la temperatura mondiale al di sotto di 1,5º riducendo le emissioni di almeno il 55%. Di conseguenza, l’Unione Europea si è proposta di incentivare l’uso delle energie rinnovabili e delle tecnologie pulite. È proprio in questo campo che interviene la bioedilizia, la quale condurrebbe a una notevole riduzione dei livelli di CO2 emessi, nonchè del consumo di energia e degli sprechi. Inoltre, essa porterebbe a benefici economici a lungo termine, infatti, l’unico svantaggio rappresentato dai costi iniziali sarebbe col tempo recuperato, essendo l’edificio quasi totalmente autosufficiente.