Le giornate FAI a Comiso (RG)

 

Partecipare alle giornate FAI, non solo come spettatrice, ma anche da protagonista, è stata un’esperienza unica, toccante. Le mattinate FAI sono un’occasione per mettersi in gioco, sperimentare e apprendere cose, che in circostanze normali non avremmo potuto conoscere. Ammetto che c’è voluto molto impegno da parte di tutti, ciascuno nel proprio campo: chi come cicerone, chi come tecnico, chi come assistente e così via. Io ho rivestito il ruolo di Cicerone parlando dell’Ippari e della Dianae Fons; è stato piacevole apprendere cose nuove riguardo alla nostra città, Comiso, mai conosciuta a fondo da noi ragazzi e, sempre, purtroppo, sottovalutata e ignorata nelle sue ricchezze storico-culturali notevoli. Inoltre, come in ogni esperienza, non sono mancati i problemi: nelle mattinate FAI di novembre, mentre mi recavo in moto in piazza ho avuto un incidente, è stato molto difficile accettare tutto ciò, ma con tenacia e buona volontà, ho superato tutto riuscendo, fortunatamente, durante le mattinate FAI di primavera a svolgere il mio incarico di cicerone in modo disinvolto e senza problemi. Oltre, ad aver rivestito il ruolo di cicerone, io e altre mie compagne di classe, abbiamo registrato le nostre voci, relative a ciò che avremmo, poi, ripetuto durante le mattinate dedicate al FAI. Le nostre voci sono state montate in un video con i fotogrammi corrispondenti da due miei compagni di classe molto esperti; c’è voluto molto impegno, perché abbiamo dovuto provare a registrare le voci tante volte, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e ringrazio vivamente la professoressa Distefano per averci guidato in modo magistrale.
Da tutta questa esperienza ho sicuramente imparato molto sulla storia di Comiso e, a livello relazionale, ho anche imparato a rapportarmi con la gente e ad essere sempre cordiale, ad avere una buona organizzazione mentale e pratica e a superare la timidezza e l’impatto di parlare in pubblico. Anche se devo ancora imparare tante cose e, non vedo l’ora di farlo, sono molto soddisfatta dei questa esperienza culturale, che mi ha fatto molto crescere in umanità!
Valuto il lavoro da me svolto ottimo, in quanto penso di avere adempiuto i miei compiti appieno e di averli svolti con impegno e passione, cose che mi hanno riacceso la motivazione alla dedizione in questo bellissimo campo dei beni culturali locali!

Giulia Ferraro V A Liceo Classico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)