Sanità: vaccini obbligatori e polemiche

Di Mattia Buglione (ISISS A. GIORDANO Venafro IS)

Non si ferma la polemica sui vaccini, da Montecitorio a Report è un incalzare di dubbi e retroscena che incita alla campagna antivaccini. Da qui delibere comunali in alcune regioni a partire dall’Emilia Romagna, che prevedono dall’anno scolastico prossimo per i bambini frequentanti l’asilo la vaccinazione antidifterica, antitetanica, antipoliomietica e antiepatite virale B. Quest’obbligo era già presente negli anni ’90 e decaduto poi nel 1999. Il provvedimento è stato seguito via via da altre regioni italiane. Il motivo scatenante di questo cambiamento è quello della bassa copertura vaccinale, la quale, per legge, deve essere di almeno del 95% . A contrastare tale decisione è intervenuto il servizio giornalistico del programma televisivo “Report”, che non solo ha sottolineato gli “effetti collaterali” dei vaccini, ma anche il mercato farmaceutico ad esso legato. Il direttore del programma difende il lavoro dei giornalisti che svolgono il proprio lavoro di informazione e non certo quello di mettere in dubbio l’utilità dei vaccini, mentre a rassicurare la popolazione ci sono i medici, i quali garantiscono la loro utilità e sicurezza.