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Le “leggende metropolitane”: non è vero, ma ci credo…

Sono un esempio di narrazione popolare e vengono chiamate le fiabe moderne per le loro tante somiglianze, ma le cosiddette “leggende urbane”, al contrario, non hanno sempre un lieto fine…

di Camilla Gaeta

Le leggende metropolitane sono una forma di comunicazione verbale che viene trasmessa spontaneamente, il cui contenuto è un’informazione non verificata, solitamente con una fonte non accertabile, quindi molte volte ci si trova davanti a persone incredule e fiduciose.

Spesso si è sentito parlare di loro in tanti ambiti: come semplici voci di corridoio, come leggende centenarie, dicerie che sono entrate nella nostra tradizione e nella nostra quotidianità.
Ma le leggende metropolitane quanto hanno influenzato le nostre vite senza che noi ce ne accorgessimo? E quante volte ci lasciano un effettivo insegnamento?

Una delle leggende metropolitane più diffuse in Italia è sicuramente quella delle scie chimiche. Spesso abbiamo sentito persone lamentarsi delle scie rilasciate dagli aerei in volo, sostenendo che non siano normali scie di condensa, ma sostanze di vario tipo generalmente tossiche per le persone. Nonostante l’infondatezza di questa leggenda sono state aperte vere e proprie interrogazioni parlamentari e iniziative al riguardo di questo fenomeno.

Come detto in precedenza, le leggende metropolitane possono dare anche insegnamenti, come nel caso della leggenda che racconta di un incontro tra due giovani che si conoscono in un locale pubblico, a cui fa seguito una nottata appassionata in albergo, conclusa con un sinistro messaggio di lei scritto con il rossetto sullo specchio: “Benvenuto nel mondo dell’AIDS”.
Questo potrebbe ricordare a molti quanto può essere pericoloso lanciarsi con gli sconosciuti e non essere abbastanza prudenti in certe situazioni.

Anche gesti diffusissimi come mettere un cucchiaino in una bottiglia aperta di spumante per conservarne l’effervescenza, non passare sotto le scale, non aprire ombrelli dentro casa e centinaia di altre comuni abitudini derivano solamente da leggende e dicerie.

Pure in campo musicale e artistico troviamo molti esempi di leggende metropolitane, a partire dalla discussa scomparsa del bassista dei Beatles, Paul McCartney: secondo molti l’artista sarebbe morto in un incidente stradale nel 1966 e sostituito da un sosia. Sono stati fatti molti test con comparazione di varie foto e l’esito non è stato del tutto negativo…

Abbiamo quindi visto che esistono vari tipi di leggende e anche vari modi di interpretarle. Ognuno di noi ha le proprie superstizioni e le proprie credenze. Personalmente credo sia meglio analizzare ogni storia da un punto di vista concreto e oggettivo, ma anche lasciarsi trasportare e affascinare da queste fantomatiche fiabe moderne