La Mafia uccide Solo d’Estate: la serie TV

A tre anni dal successo dell’omonimo film di Pif, scritta anch’essa da Pierfrancesco Diliberto (Pif), ha fatto la sua prima apparizione sul piccolo schermo come serie tv “La Mafia Uccide Solo d’Estate”, prodotta da Raifiction e Wildeside. Per ora la serie è stata un successo,conquistando circa sei milioni di spettatori e attirando diversi commenti positivi da parte della critica.
La serie, ambientata nella Palermo del 1979, si tuffa nella vita dei Gianmarresi, famiglia formata da due figli e due genitori, i quali sono il buon padre Lorenzo, che lavora nell’amministrazione e la dolce madre Pia, insegnante precaria – interpretati dai bravissimi Claudio Gioè e Anna Foglietta-; i figli dei due sono la ribelle Angela e l’allegro Salvatore – rispettivamente Angela Curri e Eduardo Buscetta -. I quattro, avendo caratteri ed età completamente differenti, vivono attraverso le proprie esperienze i diversi volti della Palermo di quegli anni.
Le vicende vissute dai Gianmarresi vengono accompagnate dalla voce fuoricampo di Pif, il quale racconta attraverso gli occhi del più piccolo della famiglia, Salvatore, i problemi familiari dal suo punto di vista dal basso.
“Salvuccio”crescendo infatti si fa sempre più curioso del mondo esterno e insieme ai primi drammi infantili, come i primi amori e le prime domande inspiegabili, inizia ad arrivare la curiosità di capire il motivo per cui “Palermo è una città bella ma allo stesso tempo brutta”.
All’interno della serie appaiono personaggi in prima linea nella lotta contro la mafia come il capo della squadra mobile Boris Giuliano e il famoso giornalista Mario Francese, che lo stesso Salvatore conosce di persona e che lo spingono a diventare sempre più curioso di ciò che lo circonda; le vicende dei due personaggi richiamano ai fatti veramente accaduti di quel periodo tra cui i loro omicidi. Nella serie ci sono riferimenti anche a personaggi mafiosi che, come Toto Riina, rappresentato come un personaggio becero e tonto, appaiono in collegamenti storici legati alla realtà. Inoltre ci sono continuamente esempi di personaggi a indicare la grande diversità tra le famiglie di Palermo: ne sono un esempio i compagni di classe di Salvatore come i ricchi Fofò e Alice e il suo migliore amico di modeste origini.
Possiamo dire che con questa serie la Rai ha fatto un vero e proprio salto di qualità, lo stesso Pif mentre era intervistato ha dichiarato che “Il fatto che in una serie televisiva prodotta sulla Rai e che va in onda su Rai 1 si parli così del passato senza fronzoli ma si vada dritto al punto lo ritengo già un successo”.
La serie, infatti, lasciando quel velo tipico della fiction Rai, riesce a catturare in maniera ingenua e schietta l’idea di cos’è realmente la mafia, spiegandolo in modo efficace a un pubblico vasto come quello della televisione.
Se vi siete persi le prime puntate e volete vederle o volete guardare i backstage e le interviste ecco il link per raiplay: http://www.raiplay.it/video/2016/11/La-mafia-uccide-solo-d-estate-la-serie-s1e1-0e06ffcc-6030-4dcb-aa4b-b45fdd88af90.html
Sofia Dezzi Bardeschi 2C