Miles Gloriosus di Plauto

Mercoledì 1° febbraio 2017 ci siamo recati in uscita didattica al teatro Florida per assistere alla rappresentazione teatrale del “Miles Gloriosus” di T.M. Plauto. La compagnia che ha rappresentato l’opera è una delle compagnie partecipanti al “Plautus Festival”, un evento realizzato appositamente per mettere su un palco moderno le opere del commediografo latino.
Il “Miles Gloriosus” racconta la storia di Pyrgopolinice, un soldato fanfarone ed estremamente vanesio che, una volta giunto ad Atene, rapisce Filocomasia, giovane cortigiana e amante di Pleusicle, un giovane ateniese e la porta con sé ad Efeso. Palestrione, lo scaltro schiavo del giovane Pleusicle, si mette sulle tracce di Filocomasia e, dopo una serie di sfortunati incidenti, viene venduto come schiavo proprio al soldato ed alloggia nella sua casa dove finge di non conoscere la ragazza. Grazie a una serie di scaltri espedienti, Palestrione riesce a far avvertire il suo “vero” padrone e riesce a farlo recare ad Efeso, dove verrà casualmente ospitato nella casa del vicino di Pyrgopolinice, Periplectomeno. Un giorno però Sceledro, altro servo del soldato, vede Filocomasia mentre si sta baciando con l’ospite del vicino e vuole avvertire il suo padrone ma Palestrione riesce a convincere Sceledro che quelli che lui ha visto non erano Filocomasia e Pleusicle bensì la sorella gemella della ragazza recatasi ad Efeso col suo fidanzato.
D’accordo con Filocomasia e Pleusicle, Palestrione ordisce un piano per riuscire a salvare la ragazza dalle grinfie del soldato e a farla ricongiungere completamente col suo amato: vuole far credere a Pyrgopolinice che la moglie di Periplectomeno si sia innamorata follemente di lui e che abbia deciso di lasciare il marito. Il soldato, molto amante delle donne, ci cade in pieno e lascia libera Filocomasia per accogliere in casa la moglie di Periplectomeno.
Ambientata con un’Efeso un po’ sgangherata sullo sfondo, la rappresentazione è stata a mio parere molto divertente ed efficace. Gli attori sono entrati molto bene nei personaggi a loro assegnati, riuscendo a trasmettere al pubblico la comicità dell’autore e le caratteristiche a loro attribuite da Plauto, sottolineando soprattutto il carattere di Pyrgopolinice, marcando la sua grande voglia di essere amato da tutti, senza badare al loro sesso, come ha sottolineato poi il regista quando ha spiegato perché la serva della sposa di Periplectomeno, con cui Pyrgopolinice ovviamente prova ad avere un rapporto, fosse, come da loro definita “Um, neutro” ovvero… un travestito.
Complessivamente la rappresentazione mi è piaciuta molto, è stata divertente ed interessante allo stesso tempo; mi ha fatto apprezzare un’opera teatrale, genere, lo ammetto, per cui non ho mai avuto una grande passione, quindi, anche basandomi solo su questo fatto, posso solo ringraziare questa esperienza che, anche se in piccolo, mi ha leggermente cambiato, facendomi avvicinare un po’ di più a quell’ambiente stranamente magico che è il teatro.
Laura Cappelli 2B