La Tolleranza al pari della libertà

Charlie Chaplin
Bisogna difendere una società tollerante

Ogni popolo, ogni nazione, ogni uomo basa la propra vita su dei principi. Ognuno di noi, nel suo cuore, ha deciso quanto spazio riservare all’altro, quanto tollerare le sue idee, quanto considerare ogni individuo una persona degna di rispetto e amore nonostante il suo modo di pensare possa essere in contrasto con il nostro.Nel corso della storia possiamo vedere che non tutti filosofi e i Paesi si sono rivelati tolleranti nei confronti delle idee di ogni individuo.Thomas Hobbes, filosofo inglese del 1600, dà origine all’idea di uno Stato-mostro capace di far regnare l’ordine in seguito alla libera decisione dei cittadini (presa nel momento stesso in cui essi si aggregarono e diedero vita alla prima comunità-stato) di cedere ad esso tutti i loro diritti rinunciandovi completamente è definitivamente. Nel 1700 Jean Jacques Rousseau riscopre e rilancia l’idea di democrazia riprendendo contemporaneamente la teoria secondo cui è indispensabile che ogni singolo ceda tutti i suoi diritti alla comunità sottomettendosi alla sua volontà generale, ma le sue idee appaiono abbastanza ambigue; egli sostiene infatti che non c’è motivo per cui bisogna offrire delle scelte ad un uomo, o meglio: un uomo deve poter scegliere, ma l’alternativa deve essere soltanto una, quella che corrisponde al suo vero io. Ciò che realmente vuole un individuo, sostiene Rousseau, è un fine razionale e costringerlo a scegliere un tale fine lo costringerebbe ad essere libero, quindi felice. Diversamente godrebbe solo di una falsa libertà. Al giorno d’oggi una simile filosofia appare assurda e inaccettabile. Essa non tollera altri modi di pensare e, come conseguenza dell’intolleranza, si propone di eliminare ogni forma di libertà e di scelta personale in nome di una ideale libertà basata sulle idee di un singolo individuo. Per fortuna una tale teoria non può essere messa in pratica in quanto ognuno di noi ha un diverso modo di pensare e vi sarà sempre qualcuno che saprà opporsi. Certo, donare spazio e rispetto alle idee di ogni uomo di fatto non è semplice. Voltaire nel 1763 pubblica in Francia il Trattato sulla tolleranza: un testo che permette di riflettere sulla libertà di credo, di pensiero e sul rispetto delle opinioni altrui. Come sostiene egli stesso, è necessario che insieme alla legge vi sia al primo posto la carità, infatti “là dove manca la carità la legge è sempre crudele” perché “la debolezza ha diritto all’indulgenza”. 

Ma il problema si pone in particolare nel momento in cui dobbiamo tollerare chi non ci tollera e non tollera gli altri. Come aprirsi a chi cerca di chiuderci le porte in faccia?

“La tolleranza è una conseguenza necessaria della nostra condizione umana. Siamo tutti figli della fragilità: fallibili e inclini all’errore. Non resta, dunque, che perdonarci vicendevolmente le nostre follie. È questa la prima legge naturale: il principio a fondamento di tutti i diritti umani” afferma Voltaire.

Ciò che noi possiamo offrire é il rispetto: rispettando chi non ci tollera gli diamo la dignità che gli spetta come essere umano. Non possiamo accettare idee che portano divisione e violenza, ma se condannando queste idee intolleranti noi riuscissimo a rispettare e ad amare nel contempo l’individuo che le sostiene, allora potremmo finalmente dire di noi stessi di essere tolleranti.

IVANA PANTANO IV A