Astromante – Poesia

Eccolo, c’è l’uomo errante,

che con i suoi passi lenti solca

il cielo notturno, tempestato

come una corona di luci preziose.

I suoi occhi, come specchi argentati,

riflettono il pallido chiarore della Luna,

che nella volta oscura è incastonata.

Nell’ora delle ombre, quest’uomo, vagabondo

senza meta, viaggia fra campi di stelle,

laghi di nebbia e colli di nuvole.

Sulla faccia spigolosa il dolce vento,

che col suo flauto suona una

soave melodia, si schianta,

accarezza le sue gote e i suoi capelli,

come bandiere sfiorate dalla brezza marina,

svolazzano ricci di latte a quel chiarore.

Sotto di lui il mondo passa, indifferente

alla sua solitudine, che lo avvolge

come l’edera stringe un albero morto.

Le sue lacrime scivolano sul viso,

cadono a terra e si infrangono

con lo scrosciante oceano, oscuro

e misterioso, che si infrange contro

bianche sponde e alte scogliere di corallo rosa.

E sono solo le coste, a conoscere le lacrime

dell’astromante: solo perché esse si scagliano

contro l’unica cosa che importa loro, superbe

scogliere: sé stessi, in questo mondo egoista.

 

Federico Spagna – Classe 2C