Selfie sotto l’ombrellone

“Siamo l’esercito del selfie
Di chi si abbronza con l’iPhone
Ma non abbiamo più contatti
Soltanto like a un altro post”

Dice così il nuovo tormentone dell’estate 2017 di Takagi, Lorenzo Fragola e Arisa.

Ed è effettivamente così, passa a tutti la stessa situazione durante il periodo estivo!
Primo giorno di vacanza? Selfie! Nottata al mare a guardare le stelle? Selfie! Concerto del cantante preferito? Selfie!

La nostra vita, con l’avvento dei social e delle stories lampo, è letteralmente cambiata. La comunicazione è sicuramente facilitata rispetto all’era delle lettere dei nostri antenati, ma, come sempre, qualcosa è andato storto!

Siamo diventati la generazione del “se mi lasci ti cancello“, della foto mattutina su WhatsApp con la scritta “Bongiorno caffèééèé!1?1?!?, dei video della “festa ignorante” in una discoteca greca, del mi piace tattico su Instagram.

A permettercelo è la rete che crea collegamenti virtuali tra dispositivi e fisici tra persone; che funziona da punto d’incontro, come un insieme unione, capace di soddisfare qualsiasi esigenza dell’utenza.

A risentirne però ci sono i rapporti con la gente, le amicizie, le vita delle coppie… Al mondo virtuale diamo la nostra immagine “ideale”, girando video nei quali ci divertiamo o scattando foto dei momenti più allegri in famiglia, ma quasi nessuno si rende conto che ogni post ha una breve esistenza: si perde in pochi secondi nel mondo delle stories e dura un istante nella vita di chi lo visualizza.

Perciò, senza accorgercene, rischiamo di rinunciare ai veri momenti di autentica felicità, quella capricciosa che curiosamente si comporta come un grillo alternativo: salta da persona in persona ma solo lui decide  dove rimanere millesimi di secondo o tutta la vita.

 

di Paolo Ferrara