Dai banchi agli smartphone

Come la generazione multitasking sta cambiando la scuola

Negli ultimi anni le nuove tecnologie hanno cambiato il modo di vivere il mondo della scuola, aiutando studenti e studentesse di tutto il mondo nell’apprendimento e danneggiando coloro che sono caduti nelle loro degenerazioni.  Le comunicazioni sono diventate sempre più veloci, i dispositivi mobili collegati a Internet sono triplicati.

A coinvolgere gli studenti sono perlopiù i social network, piattaforme online che facilitano la comunicazione tra individui e che permettono la pubblicazione di status, foto e video. “Cosa lo spiega a fare?” – vi starete chiedendo.

Secondo alcuni dati il più usato è Whatsapp, seguito da Facebook e Instagram, anche se quest’ultimo nell’ultimo anno sta diventando il secondo social più usato grazie all’aggiunta delle nuove Instagramstories. Il social meno usato è Twitter.

Altre statistiche, pubblicate da Skuota.net, ci dicono che la maggior parte dei ragazzi utilizza i social durante il loro tempo libero, il 49% quando non ha niente da fare, mentre solo il 19% li utilizza durante una lezione a scuola. Per quanto riguarda quest’ultima sono più le ragazze che passano molto tempo online anche durante le lezioni e durante lo svolgimento dei compiti a casa rispetto ai ragazzi. Il 22% dei ragazzi usa i social durante i compiti solo per staccare un po’.

Un altro fenomeno diffuso tra i ragazzi ma per fortuna riguarda solo il 13% è il sexting. Il sexting consiste nello scambio di messaggi sessualmente espliciti e di foto o video a sfondo sessuale realizzate spesso con il cellulare.

L’ultimo fenomeno è la generazione multitasking che comprende il 75% dei ragazzi che tendono a fare più cose contemporaneamente. Per quanto riguarda i ‘sempre connessi’ il 31% dei ragazzi passa 3/4 ore al giorno sui vari social, il 19% ne passa 5/10 mentre il 15% è sempre connesso sui social praticamente 24h su 24.

Tutto questo porta effetti negativi sul 70% dei ragazzi, sul 24% non fa nessun effetto mentre sul 6% comporta effetti positivi.

Generazioni 2.0 – Paolo Ferrara

Claudia Perla