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Uno studente del liceo scientifico racconta la sua esperienza in a.s.l.

Milano, 20 ottobre 2017

 

Nel 2015 Matteo Renzi ha emanato la legge sul progetto di alternanza scuola lavoro. Qual è l’opinione degli scolari?

Uno studente del liceo scientifico ci racconta la sua esperienza in a.s.l.

 

A partire dalla terza superiore, per completare il progetto in 200 ore lavorative, ho svolto diverse attività sia proposte dalla scuola sia di mia iniziativa.

I primi progetti lavorativi erano poco interessanti in quanto non erano dei veri lavori. Un’attività consisteva nell’ascoltare lezioni di giurisprudenza dell’università, prendere appunti e infine rielaborarli in una ricerca da mostrare al proprio tutor. Questo ha solo fatto approfondire le mie conoscenze storiche, senza darmi però una base lavorativa, in quanto non risultava essere alternanza scuola lavoro, ma unicamente scuola. Ad esser onesto, ho svolto 20 minuti lavorativi su 70 ore scansionando alcune pagine di reperti antichi. Pertanto, questo primo progetto non ha soddisfatto le mie aspettative iniziali.

Un altro progetto che si distaccava dal lavoro riguardava il teatro. Guardare spettacoli teatrali, per poi descrivere in una presentazione le emozioni provate durante la recita. Anche questo era stimolante, ma solo dal punto di vista intellettuale, conoscitivo dal momento che bisognava assistere a diverse opere teatrali ancora una volta senza svolgere un incarico lavorativo.

Diversa impressione per il terzo progetto nel quale ho imparato nuovi argomenti di statistica-informatica, apprendendo e praticando i lavori che il mio tutor aziendale svolge quotidianamente. Sia quest’ultima attività, sia quella che attualmente svolgo (scrivere un articolo di giornale), sono stati due progetti di alternanza grazie ai quali ho sperimentato un proprio e vero lavoro.

L’ultima esperienza in a.s.l. (che ho compiuto di mia iniziativa) è stata quella di lavorare in una fondazione svolgendo piccoli compiti che mi hanno dato un’idea positiva sul lavoro. Ho principalmente digitalizzato diversi libri della biblioteca e sistemato riviste della fondazione, scannerizzato fatture, corretto bozze, creato un database con gli indirizzi di tutte le aziende italiane ed altre mansioni.

In generale, i progetti di alternanza comportavano la stanchezza perché alcuni richiedevano tempi lunghi di lavoro (anche 8 ore al giorno), ciò nonostante, mi sono stati utili, non solo per avere un’esperienza lavorativa, ma anche per approfondire le mie conoscenze in tutti gli ambiti (conoscitivi e lavorativi). Concludendo ho una valutazione positiva e posso affermare che mi è servito per la mia futura vita lavorativa.

 

Alessandro Bellinazzi