La guerra, il nostro nemico

Emergency 2017 - La guerra è il mio nemico con Gino Strada

“La guerra è il mio nemico” è un’iniziativa di Emergency, dedicata ai ragazzi delle scuole superiori e arrivata alla seconda edizione. Si è svolta il 9 novembre 2017, giorno in cui circa 25000 tra studenti e docenti hanno assistito da più di 110 sale cinematografiche sparse in tutta Italia all’evento trasmesso in diretta dalla sede centrale di Emergency di Milano.

L’iniziativa, condotta da Camila Raznovich, ha avuto come scopo quello di far riflettere i ragazzi su un argomento che spesso non viene considerato nella sua reale portata, la guerra.

La giornata è stata caratterizzata dalle testimonianze di Gino Strada, fondatore di Emergency, di Rossella Miccio, neo presidente di Emergency e Giles Duley, Alaa Arsheed e Francesca Mannocchi, testimoni diretti della guerra in Oriente.

La parola “guerra” anche da sola fa riflettere, magari indirizza il nostro pensiero solo ai passati conflitti mondiali, trascurando il fatto che invece è una realtà attuale anche se lontana da noi.

Le notizie sulle varie guerre combattute attualmente non sono molte e non arrivano sempre a noi; i media cercano di disegnare, in alcuni casi, le cosiddette “guerre giuste” perché viene combattuto il “nemico”, ma siamo sicuri che il metodo migliore per cancellare la violenza sia la violenza stessa?

Ormai questi conflitti hanno reso famosi paesi, come la Siria, solo per questi fatti di sangue, cancellando la loro storia e la loro bellezza, sostituiti soltanto da immagini di palazzi distrutti e di persone ferite.

In questo incontro è stata ribadito che solo chi ha visto in prima persona cosa succede può capire veramente la situazione drammatica che si vive in queste zone, vedendo tutti i giorni i feriti e i morti che questi conflitti provocano continuamente.

Gli interessi dei vari stati ormai portano a combattere senza pensare che le vittime principali di tutto questo sono i civili e i bambini che perdono tutti i loro diritti, anche quelli più scontati, costringendo la gente a rischiare la vita ogni giorno anche camminando per strada, in apparente tranquillità.

Siamo sicuri che sia giusto rispondere al sangue con altro sangue? Che i bambini perdano la vita? Rimanere indifferenti di fronte a tutto questo? La risposta a tali quesiti potrebbe essere che tanto è tutto lontano dalla nostra quotidianità e non ci tocca in prima persona, ma è giusto che le persone siano abbandonate e condannate a scappare dalle loro case? E se ci fossimo noi al loro posto?

In un mondo in cui si “gioca” a chi ha la bomba atomica più potente senza pensare che un conflitto atomico avrebbe conseguenze catastrofiche, la sensibilizzazione sulla guerra, soprattutto verso i ragazzi, è di fondamentale importanza.

Samuele Mallamaci