Il kebab

Considerato una minaccia per la salute pubblica, il kebab è nuovamente sotto accusa.

Si ritiene infatti che, pur essendo in vendita a buon prezzo, il doner kebab contenga

complessivamente lo stesso quantitativo calorico di un bicchiere d’olio. Oltretutto anche le dosi di

sale e grassi saturi sono oltre cento volte superiori alla quantità giornaliera consigliata.

Attraverso molteplici controlli si è appurato che sedici panini su venti siano stati bocciati sull’igiene a

causa delle eccessive cariche batteriche e per l’enorme “fauna” invisibile che popola questi alimenti.

Nonostante tutto continua ad essere considerato (prevalentemente dagli studenti e dai lavoratori) un

ottimo cibo take away, essendo di grandi dimensioni ad un prezzo fondamentalmente basso; ma un

gruppo di studiosi dell’Hampshire County Council inglese li aveva definiti «il cibo take away più

grasso e meno sano». Si riscontrò inoltre che il trentacinque per cento dei panini conteneva carni

diverse da quelle dichiarate e non c’erano grandi differenze fra i kebab «small» e «maxi».

Inizialmente il kebab in sé per sé ha tutte le carte in regola per far parte di una dieta equilibrata e sana

(essendo carne d’agnello con spezie servita con riso e verdure), tuttavia l’alimento che ci viene

proposto, il doner kebab (kebab “da strada), è stato inventato nel 1971 da Aygun (turco emigrato in

Germania) appositamente per dare da mangiare ai suoi connazionali in maniera semplice ed

economica.

Nello specifico in media un panino regala più di mille calorie, il 98 per cento della quantità

giornaliera raccomandata di sale e il 148 per cento dei grassi saturi consentiti.

 

Flavio Ranucci, Liceo Democrito