PIETRO MENNEA

Da bambino, Pietro bruciava in velocità i “macchinoni” dei ragazzi ricchi: questa è certo una leggenda, ma preannuncia i trionfi futuri di Mennea, primatista insuperato per diciassette anni dei 200 metri a livello mondiale e ancora oggi in ambito europeo: record reale e leggendario nello stesso tempo.
Mennea nacque nel 1952 a Barletta, in Puglia, da una famiglia modesta. Iniziò la carriera atletica internazionale a 19 anni. A 20 anni debuttò alle Olimpiadi di Monaco, a  27 anni stabilì il record mondiale dei 200 metri. Nel 1980 ai Giochi olimpici vinse l’Oro con una prodigiosa rimonta, dopo che un altro corridore l’aveva superato di netto. A 31 anni, stabilì il record dei 150 metri, con 14’’8, ancora imbattuto. Successivamente,  partecipò alla quarta finale olimpica consecutiva dei 200 piani, primo atleta al mondo a compiere tale impresa. Dal punto di vista tecnico,  Mennea aveva una partenza relativamente lenta, ma poi accelerava progressivamente, riuscendo a raggiungere velocità prodigiose.
Mennea non fu solo uno dei più grandi atleti italiani, ma fu anche un grande uomo. Considerava ogni successo un gradino per vincere nuove sfide. Costruì la sua carriera con durissimi allenamenti, superando lo svantaggio di una certa gracilità fisica e realizzando il sogno di diventare un campione. Oltre che allo sport,  si dedicò anche agli studi, laureandosi in Scienze politiche, Lettere, Giurisprudenza, Scienze dell’educazione e si impegnò in varie professioni: fu insegnante di Educazione fisica, avvocato, docente universitario, scrittore e politico (eurodeputato nel 1999).
Morì di tumore nel 2013, a 60 anni, a Roma.

Nicodemo Ziccardi  classe seconda A