L’arma è l’istruzione

La libertà è uno dei diritti fondamentali che si sono affermati durante il Settecento, conosciuto a che come “secolo dei lumi”, poiché lo scopo che gli illuministi si prefiggevano era di “liberare, attraverso il lume della ragione, le menti ottenebrate dall’ignoranza e dalla superstizione”. Per difendere la libertà, oggi come allora, la migliore arma è l’istruzione. Le nuove idee dovevano essere accessibili a tutti, perciò la divulgazione delle conoscenze in ogni campo del sapere (politico, economico, filosofico), vagliate alla luce dell’Illuminismo, era necessaria non solo fra i dotti, ma anche tra i ceti più umili. Questa divulgazione trovò la sua massima espressione nell’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert, ricca fonte di sapere e mezzo di lotta contro le idee del passato, ed ha incentivato la diffusione dell’istruzione, favorita, in alcuni casi, anche dalle riforme promosse dai cosiddetti despoti illuminati. L’istruzione ha reso maggiormente coscienti della propria condizione i ceti più umili, che ne hanno fatto un’arma per vedere affermati i propri diritti, fra cui la libertà. Si sono avute così le due più grandi rivoluzioni borghesi della storia: quella americana del 1776 e quella francese del 1789. È chiaro che conquistare la libertà non è stato affatto semplice e, dunque, oggi più che mai, bisogna difenderla attraverso l’istruzione. Oggi, nella nostra società, preme il bisogno di difendere la libertà dall’ignoranza e dalla violenza, sempre più diffusa anche fra i giovani come dimostrano le aggressive baby-gang, che prendono di mira coetanei o chiunque si trovino di fronte. Talvolta questi atti di violenza derivano dalla noia e dalla mancanza di valori morali. La famiglia e la scuola hanno un ruolo fondamentale per l’adolescente. Durante l’adolescenza, infatti, si verificano le “crisi adolescenziali”. L’adolescente entra in contatto con il mondo degli adulti e cerca dei modelli di vita perché si trova, come spiega lo psicanalista Erik Erikson, tra “il non più e il non ancora” (tra l’infanzia e l’età adulta, cioè nell’adolescenza) alla ricerca della propria identità, non più nella famiglia ma nella società. Gli adulti devono perciò mettere a disposizione un sistema di valori e, laddove le famiglie siano assenti o, per vari motivi, siano poco presenti deve intervenire la scuola, offrendo un sistema di valori morali che aiutino noi giovani a trovare il nostro posto nella società. Infatti, bisognerebbe evitare che si creino le baby-gang che, proprio per la mancanza di valori morali, manifestano tutta la loro violenza in questi fenomeni di microcriminalità. È per questo che, come ha detto lo scrittore Roberto Saviano, occorre un “esercito di professori” che educhi i più giovani e, in tal modo, ci renda liberi dalla violenza e dall’ignoranza. La violenza di oggi è frutto dell’indifferenza di molti anni da parte delle istituzioni. Quindi, per avere una società veramente libera e democratica, l’istruzione, la scuola merita l’attenzione da parte delle istituzioni e deve essere rivolta a tutti. Il sapere è lo strumento attraverso cui l’uomo può attuare forme sempre più alte di libertà.

 

Giorgia Licitra