INTERVISTA AD UNA DOCENTE DI EDUCAZIONE FISICA

Se domandiamo ad uno studente di scuola media o superiore quale sia la sua materia preferita, quasi sicuramente la risposta sarà “ginnastica”. Per questo motivo oggi ho voluto intervistare una professoressa di educazione fisica, per curiosare su vari aspetti del proprio lavoro.

Iniziamo parlando della sua carriera lavorativa scolastica, dagli esordi ad oggi.

La mia carriera lavorativa è iniziata alle scuole elementari dove mi sono dedicata per diversi anni ad alunni che necessitavano del sostegno, per poi passare all’insegnamento dell’ambito logico matematico. Da ormai 12 anni sono insegnante di educazione fisica nelle scuole medie.

Qual è stato il suo percorso di studio?

Dopo le scuole medie, ho frequentato l’istituto magistrale, paragonabile all’attuale Liceo delle scienze umane, per poi seguire il percorso che più mi appassionava. Essendo una sportiva, ho deciso di iscrivermi al corso di studi dell’I.S.E.F. (istituto superiore educazione fisica). Qui mi sono diplomata con il massimo dei voti. Successivamente, dopo aver cominciato a lavorare nelle palestre e nelle scuole come supplente, ho conseguito il titolo biennale per l’insegnamento ai ragazzi con problemi psicomotori.

Qual è l’aspetto che preferisce del suo lavoro?

Sicuramente mi diverto molto stando a contatto con ragazzi che hanno voglia di mostrare il loro entusiasmo e le loro capacità motorie e sportive. Inoltre, vedendo i loro miglioramenti nel corso del tempo, mi sento orgogliosa e allo stesso tempo realizzata! Mi fa sorridere pensare che quando mi assento i miei alunni siano tristi di saltare la mia lezione a differenza della loro esultanza mostrata al mancare dei colleghi delle altre materie. Ovviamente mi ritengo fortunata di poter svolgere il lavoro per il quale ho studiato, cosa da non sottovalutare ai giorni nostri.

…e ciò che non ama particolarmente?

Forse uno degli aspetti negativi del mio lavoro risiede nel fatto che i tempi che ho a disposizione sono spesso ristretti per raggiungere importanti obiettivi . Molto si potrebbe fare con il movimento e lo sport nelle scuole per ridurre problemi della nostra epoca. Oggi, più che mai, la sedentarietà e la tecnologia caratterizzano le attività ludiche già dall’infanzia , a scapito del sano movimento. Due ore a settimana non sono sufficienti!!!

Qual è il ricordo più bello della sua carriera?

A dire il vero non c’è un singolo ricordo! Da quando propongo ai miei alunni la partecipazione alle gare di atletica, ciò che mi commuove di più è far partecipare alunni con disabilità e vedere nei loro sguardi la gioia e la loro voglia di mettersi in gioco.

Se potesse tornare indietro nel tempo, ripercorrerebbe la stessa strada o le piacerebbe svolgere un altro tipo di percorso?

Anche se nel corso della mia vita ho scoperto passioni diverse dallo sport, quali la medicina, il giardinaggio e la cucina, posso ritenermi comunque soddisfatta del mio percorso e non lo cambierei assolutamente!

Ringrazio la prof.ssa Cacace Raffaella della scuola media “Cecco Angiolieri”- Roma per la sua disponibilità nel rispondere alle domande proposte.

Francesca Moreschi