Viviamo in un’epoca dominata da quelle che un tempo venivano prosaicamente bollate come “bufale”, e che adesso sono state rinominate con l’anglicismo “fake news”. Il problema on a caso nsembra aver afflitto particolarmente i paesi anglosassoni, primi fra tutti gli Stati Uniti, vessati in questi ultimi anni da numerosi scandali politici. Per questo, un’azienda californiana spera di aver trovato la soluzione, o perlomeno di aver mosso un passo in tale direzione.
Stiamo parlando di Knowhere, un particolare software messo a punto recentemente che riuscirebbe a produrre articoli imparziali. Tale software è basato su un’intelligenza artificiale che, grazie a un algoritmo elaborato appositamente, raccoglie migliaia di notizie sullo stesso argomento pubblicate da altrettanti siti (più o meno imparziali). Dopo un’analisi e una ponderazione di tutti questi contenuti, a cui viene dato più o meno credito in base a una tabella stilata a priori dai creatori, Knowhere li rielabora e produce un grafico, in cui ogni articolo analizzato che parli dello stesso argomento occupa un punto diverso a seconda della parzialità che il software vi ha riconosciuto.
A questo punto, a Knowhere servono ancora quindici minuti circa per produrre l’articolo che, idealmente, si colloca al centro del grafico sopraccitato. Esso, una volta generato, viene rivisto e corretto da due correttori di bozze (che, essendo in carne ed ossa, assicurano la presenza, ancora indispensabile, del tocco umano) che ne curano l’edizione definitiva. Quest’ultima è destinata a essere pubblicata sul sito ufficiale knowhere.com e viene corredata, per avere una sorta di controprova dell’imparzialità, da due versioni più “estreme” prodotte automaticamente dal software: la prima di stampo conservatore e la seconda di stampo progressista. Esse forniscono dunque un’ottica su punti di vista diametralmente opposti sulla notizia, e ne consentono un confronto a beneficio, naturalmente, dell’imparzialità.
Al momento, il sito è disponibile unicamente in lingua inglese, ed è organizzato in quattro sezioni: politica, mondo, affari e tecnologia. Gli ideatori, ad ogni modo, non escludono che in futuro l’area operativa del software rivoluzionario possa espandersi ulteriormente.
Lorenzo Paciotti – Classe 5E
4 Giugno 2018