Credo sarebbe bello conoscere persone nuove anche se ci metterei un po’ a socializzare essendo un pochino timida. Non riuscirei a parlare subito con persone nuove, quindi se ci fosse questo campeggio non so se ci andrei da sola.
Il campeggio me lo immagino come diviso, ma non diviso in gruppi recintati ma in tende: 3 gialle per i bambini cinesi; 3 azzurre per noi bambini italiani; 3 tende marroncino chiaro per gli indiani e 3 marrone un po’ più scure per i bambini africani; poi altre 3 tende bianche per i russi e molte altre di colori diversi per gli altri bambini di nazioni/ stati che non ho nominato.
Secondo me la mensa di quel campeggio non sarebbe buona, perché sono stata condizionata da quella non proprio ‘favolosa’ della mia scuola.
Comunque sarebbe di legno e colorata di rosso, sulla facciata frontale un grande stemma di legno su inciso, il simbolo e nome del campo.
C’è una stanza anch’essa di legno chiamata ‘Stanza dei lavori’ dove si farebbero dei lavoretti da poi mettere in 2 scatole, una dove ci sarebbe da mettere i lavori fatti con materiali naturali e la seconda dove ci sarebbe da mettere i lavori fatti con i materiali artificiali.
Da casa mia sicuramente ci vorrebbe tantissimo tempo (tipo 4 ore in macchina, oppure 3 ore in treno); comunque tantissimo tempo per una come me per cui voliterei su quello che mi sta davanti. Tutti gli educatori, per i miei gusti sono femmine, tranne il prof. Di ed. fisica ed il cuoco. La proprietà del campeggio (se esistesse) sarebbe: brutta, non vecchissima, ma sulla cinquantina, capelli corti e marroni come il carbone, occhi verde da vomito ed una corporatura abbastanza massiccia e pelosa: proprio brutta, ma brutta, ma brutta……).
Al contrario il prof di ginnastica (anch’esso se esistesse) sarebbe: biondo, altro, con capelli corti e d occhi azzurri: bellissimo). Quel campeggio sarebbe uno dei miei sogni.
Cecilia B. Vc
