Minori Migranti: la storia di Malak

Il 18 dicembre ricorre la Giornata Mondiale per i diritti dei migranti. Secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2017 (fonti: UNHCR, UNICEF, IOM) sono 178 500 le persone arrivate in Europa, di cui 119 369 solo in Italia, di questi 17 337 minorenni. Molti sono i bambini non accompagnati che hanno affrontato un viaggio pericoloso e pieno di insidie.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (gennaio/luglio 2018), gli arrivi in Europa risultano calati di circa la metà. L’elemento interessante è però che su 5 Minori Stranieri non accompagnati (MSNA) che arrivano 4 giungono in Italia.

Questa situazione, riguardante gli arrivi dei MSNA sulle nostre coste, ha portato   l’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia) a collaborare con il governo italiano per monitorare gli standard d’accoglienza dei minori migranti e rifugiati sia all’arrivo sia nei centri di accoglienza affinché siano garanti i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza previsti nella Convenzione ONU.

In linea, dunque, con legge Zampa n.47 del 7 Aprile 2017, che definisce le misure di protezione dei MSNA, il quale   vieta il respingimento alla frontiera dei minorenni che invece vanno accolti nelle strutture di prima accoglienza con obbligo di assistenza sanitaria e istruzione. Questa legge prevede anche la nomina di tutori volontari che assumono il ruolo di rappresentanti legali del minore allo scopo di farne garantire e rispettare i suoi diritti.

Il video “In viaggio con Malak” ci ha fatto conoscere quale sia la situazione dei paesi dai quali i minori partono e quali siano le difficoltà e gli ostacoli legati al loro inserimento nel nuovo Paese. Iniziando dalla lingua, continuando con i pregiudizi, gli stereotipi e le paure che spesso si nutrono verso il “diverso, “l’altro”, “lo straniero” senza che neanche lo conosciamo.

La storia che abbiamo visto e ci ha toccato tanto è quella di Malak, una bambina siriana di 9 anni. Due anni fa scappò dalla Siria, paese in guerra, imbarcandosi con la madre su un barcone privo di ogni comodità ed equipaggiamenti.

Malak intraprese un viaggio lungo e insidioso, temette più volte per la sua vita e quella della sua mamma. Durante il viaggio incontrò tanti pericoli e sofferenze: fame, freddo, paura di morire annegata… Narra che, ad un certo punto, finì il carburante e fu allora che un pescatore, con la sua barca, li portò fino alla riva. Sbarcarono in Grecia e subito dopo, attraverso una ripida salita, giunsero alla stazione di polizia, dove furono effettuati i controlli di routine prima di lasciarli andare. 

Adesso Malak si trova in Germania, va a scuola e ha dei compagni fantastici che le vogliono tanto bene, insieme studiano e giocano. Ha nostalgia dei suoi amici lasciati in Siria e spera che un giorno possa riabbracciarli.

Esempio di accoglienza e integrazione: il compagno straniero non vive accanto a me, ma insieme a me, partecipa ai miei giochi, alle mie scoperte. Le differenze culturali arricchiscono entrambi e ci renderanno, senza dubbio, adulti garanti della dignità di ogni persona qualunque sia la sua razza, lingua o religione. Anche la nostra scuola è frequentata da tanti bambini migranti: marocchini, tunisini, egiziani, gambiani, senegalesi…..

Ricordiamo che i migranti sono “Soggetti” non “oggetti”; ridiamogli, dunque, la dignità perduta, la speranza di una vita migliore, “Includiamoli” nel nostro Paese, bandendo ogni forma di giudizio o pregiudizio.

Dalla redazione dell’ I.C. Garibaldi-Paolo II

Classe IV  A e IV B  Scuola Primaria San Francesco Gibellina