Automobili a guida autonoma: fantascienza? No, realtà

Non manca poi così tanto tempo al 2040, anno in cui sulle nostre strade andrà in scena una vera rivoluzione. Preparatevi a godervi il viaggio…

di Giorgia Pompili e Sara Di Sarli

Nel 2040 le auto si guideranno da sole e la nostra vita cambierà: potremo rilassarci, bere un caffè e addirittura mangiare, mentre la macchina ci porterà in vacanza o a lavoro. In secondo luogo, non sarà obbligatorio possederne una: basterà avere un abbonamento e chiamarla con il cellulare per averla a disposizione. Infine, partendo dall’auto, la trasformazione si estenderà alle città, che diventeranno più pulite e a misura d’uomo

Tutto questo non è un sogno: le aziende automobilistiche stanno già lanciando modelli di auto elettriche a guida autonoma. I problemi principali però, sono a livello legale; resta quindi da capire quando sarà possibile dare inizio a questa rivoluzione

Gianluca Gardini, studioso che si occupa di “Internet of Things” (termine che sta a indicare un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque tipo di apparato), afferma che le auto si potranno utilizzare prima in autostrada e poi in città: qui infatti subentrano più rischi, come i pedoni e gli ostacoli

Il vantaggio principale di queste autovetture, oltre alla riduzione degli incidenti, è dato dalla diminuzione dello stress: in questo modo le persone saranno concentrate di più sui loro interessi.

Nelle auto si potrà modificare l’interno, trasformandole in vere e proprie case, in totale sicurezza.

Un modello che può darci un esempio di questa nuova realtà è già nato nei pressi di Singapore e San Francisco: un’auto che sa trovare un parcheggio da sola e poi tornare a prendere il passeggero

Questa trasformazione dovrà essere seguita da un cambiamento amministrativo: le mappe, per esempio, dovranno essere aggiornate in tempo reale per evitare che il guidatore non sia a conoscenza dell’inversione del senso di marcia. A questo punto, possedere un’auto diventerà inutile e le stesse aziende venderanno consulenze e non veicoli; sparirà il trasporto pubblico tradizionale e arriveranno nuovi servizi

Non dobbiamo dimenticare che le auto connesse acquisiranno tutti i dati delle persone trasportate e probabilmente si sta già studiando l’auto autonoma dell’amore, dove si sale alla ricerca dell’anima gemella.

La produzione dei nuovi veicoli del futuro comporta però nuovi fattori di rischio, come l’incidente avvenuto a causa del malfunzionamento dei sensori della macchina. Il dilemma più importante, secondo noi, è che non sussistono dei veri e propri responsabili riguardanti l’accaduto. L’errore potrebbe essere legato al conducente che avrebbe dovuto vigilare sulla guida, oppure dei progettisti, che non avevano programmato i sensori per riconoscere un pedone.

Le riflessioni restano comunque senza risposta proprio perché il codice della strada non ha regole chiare su come attribuire le responsabilità in caso di incidente di auto a guida autonoma. Almeno per ora, però… dato che il 2040 è alle porte!