Come un’ombra evanescente
si aggirano sui nostri gelidi orizzonti
reali e di pensiero:
barcollanti, sfiniti,
senza patria, senza meta,
senza futuro, senza pelle!
Quali pulcini tagliati fuori dalla loro primigenia nidiata
misera, ma calda e confortevole,
vagano implumi, senza difese,
esposti agli strali taglienti di coloro che dovrebbero
naturalmente stringerli,
in un abbraccio di pietas dal sapore di famiglia!
Un sorriso, a primo acchito accennato,
sfuma subito in tristezza, in malinconia inconsolabile:
quale clessidra inesorabile,
sbiadisce la speranza di poter approdare
alle spiagge, ai cuori dei fratelli lontani,
di farsi spazio discretamente nei loro pensieri, nelle loro parole!
Restano in un cantuccio, in un anfratto grigio indefinito, incolore,
come chi, dopo gli spasmi e le travagliate doglie,
non è mai venuto alla luce!
Salvatore Belluardo IV A Liceo Scientifico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)