Il ritorno di Jake – Racconto

Era il 20 di ottobre, Jake partì per la Norvegia, prese la macchina per andare all’aeroporto di Londra. L’ aereo decollò, per Jake era la prima volta. Ad un certo punto il pilota nella cabina urlò forte dicendo: “ALLACCIATE LE CINTUREEEEE!” L’aereo perse il controllo, Jake strinse i denti, si alzò dal seggiolino e corse verso la cabina di controllo. Jake guastò di più l’aereo quindi stava precipitando, sotto l’aereo c’era l’oceano. Nel frattempo Jake andò in bagno, sentì dei rumori, si guardò a destra e a sinistra, in alto, in basso, trovò due paracadute. Uscì dal bagno avvertì tutte le persone per dire di prendere i paracadute. Poco tempo dopo gli squillò il telefono, era la sua sorella Kate, Kate era molto felice di salutarlo, ma lui non fece in tempo a salutarla perché in quel momento si stava schiantando nell’oceano. La notizia della morte di questo ragazzino coinvolse tutta l’Inghilterra, persino la sua famiglia. Tutti pensavano che Jake fosse morto, ma invece era solamente in mezzo all’acqua, Jake nuotò fino all’isola, arrivato all’isola si rifugiò in una caverna, e lì ci restò per tre anni. Una mattina serena lui si svegliò e sentì un rumore: era un aereo, era simile a quello che aveva preso all’andata. Urlò e mosse le mani per farsi vedere, i piloti non se ne accorsero ma subito arrivò un aereo di soccorso, così per caso. E per fortuna i piloti lo videro. Quindi atterrò sull’isola, da lì lo riportarono a casa. I suoi genitori erano molto preoccupati, a un certo punto suonò il campanello: era Jake, lo abbracciarono molto, erano molto felici, gli dettero subito dei nuovi vestiti, lo riscaldarono al fuoco e cenarono. Jake andò a letto e disse: “Questa avventura non la dimenticherò mai!”
M.B. / Classe V A – Scuola primaria Vittorino da Feltre di Firenze