Il robot di metallo liquido sarà realtà

Se l’idea di robot che conquisteranno il mondo in seguito ad un’improvvisa presa di consapevolezza di se stessi sembra impossibile, allora la creazione di un robot fluido lo è ancora di più. L’aspettativa di un probabile, se non certo, fallimento, però, non è abbastanza per fermare le ricerche portate avanti dagli ingegneri biomedici delle Università e dell’Accademia cinese delle Scienze di Pechino.
Il materiale di partenza era una miscela di Gallio, Indio e una lega di Stagno, con aggiunte di particelle magnetiche di Ferro e Nichel. L’obiettivo degli ingegneri biomedici era quello di essere in grado di modellare una goccia di metallo (che a temperatura ambiente si presenta allo stato liquido) nelle tre dimensioni, ma a causa dell’alta tensione superficiale il metallo in sé poteva essere manipolato solo su un piano. Decisero, quindi, di immergerlo in acido cloridico, che creò attorno al liquido uno strato di ossido di Gallio che diminuì la tensione superficiale.
Usando due magneti riuscirono a manipolare il metallo liquido sia orizzontalmente che verticalmente, in tre dimensioni. Le reazioni del metallo ai loro comandi sono state paragonate dagli ingegneri a una sorta di anfibio che cammina e allunga le zampe anche fuori dalla soluzione in cui è immerso.
Nicole M. Lucibello / Liceo Classico Galileo