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Improvvisamente nel bel mezzo di un noioso pomeriggio – Racconto

In casa Niger era calato un proverbiale silenzio di tomba ormai dalle 15:30. Larry non sapeva proprio cosa fare: sua sorella era dalle amiche, i suoi genitori erano arrabbiati con lui e non poteva andare dai nonni perché erano alle Hawaii.
“Che noia!” disse Larry a Ninò, il suo orsetto di peluche (dovete sapere che a quei tempi chi viveva in campagna e andava a scuola in città aveva i balocchi come “amici”) che gli era stato dato da suo zio alla nascita. ”Fortunato tu, che non hai da fare i compiti. Visto che non ho nulla da fare mi toccherà andare a prendere lo zaino e avviare il cervello”
“Ma io potrei aiutarti in qualche modo, Larry?!”
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!” grido Larry al sentire quella vocina squillante; l’orsacchiotto aveva parlato…
“Oh!“ disse Amelia Niger dal piano terra sentendo quell’urlo ”Cosa c’è caro?” chiese preoccupata la zia di Larry. Lui non sapeva cosa dire… aveva appena sentito un pelouche parlare. Si avvicino all’orsetto e pensò che magari poteva averlo sentito parlare nella sua testa, quindi rispose: ”Nulla, zia, pensavo di aver visto un insetto ma era un giochino di plastica caduto per terra…” E prima che Larry finisse la frase, la zia lo interruppe con un OK annoiato.
Larry tornò a guardare l’orsetto che sembrava davvero un “normale” orsetto di pelouche. Appena si girò, Larry sentì una vocina stridula dire: ”Non aver paura di me, non ti ho mai fatto del male fino a oggi perché te ne dovrei fare ora?”
E istantaneamente a Larry scappò una risatina. Il ragazzo pensò: ”Come è possibile che sia successo un fatto magico proprio a me, che sono un ragazzo normale?”
Visto che lui e l’orsetto erano grandi amici, Larry accettò questo fatto e fece tanti dialoghi con l’orsetto fino al giorno in cui la maestra di Larry chiese alla classe di portare a scuola l’oggetto a cui tenevano di più.
Larry portò Ninò e quando gli amici videro che aveva portato un pelouche iniziarono a prenderlo in giro e proprio nel momento in cui Larry stava per pianger l’orsetto prese vita e inizio a tirare pugnetti alle gambe dei ragazzi. I compagni se la dettero a gambe, non scapparono perché l’orsetto faceva male ma perché avevano paura. Larry ringraziò Ninò e così finì la giornata scolastica.
Matteo Rimoldi / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze