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Discriminazioni di genere: che cosa ne pensano i ragazzi. Video

Francesca, Claudia e Matteo sono tre studenti del liceo scientifico ‘Boggio Lera’ di Catania. Li abbiamo intervistati per conoscere il loro punto di vista sulla differenza di genere.

Pensi che al giorno d’oggi ci siano discriminazioni tra uomo e donna?

Francesca: “Si, penso che ci siano discriminazioni tra uomo e donna. Fa parte della mentalità degli italiani,, specialmente in Sicilia, in particolar modo in ambito lavorativo.”

Claudia: “Si, soprattutto per quanto riguarda nella differenza di salario e nei casi di femminicidio.”

Matteo: “Secondo me sì. È un processo lento, infatti, ancora è rimasto un residuo, soprattutto nel mondo del lavoro”.

Ti è mai capitato che a scuola ti sia sentita discriminata solo per il fatto di essere femmina?

Francesca: “Personalmente non ho mai avuto esperienze simili, ma magari ho sentito parlare di certi episodi accaduti in alcune scuole”.

Claudia: “Sinceramente no, però penso che al giorno d’oggi succeda in alcune scuole”.

Ti è mai capitato di vedere o di sapere che le tue compagne di scuola siano state discriminate?

Matteo: “No, soprattutto nella mia scuola,, anche perché la maggioranza è femminile. Anzi se qualcuno è stato discriminato forse è stata proprio la parte maschile”.

Secondo te, questa discriminazione nasce dall’educazione che viene data dai genitori ai figli?

Francesca: “Penso di sì perché i genitori nei confronti delle ragazze hanno un maggiore senso di protezione. Comunque è giustificato dal fatto che, per esempio, per una ragazza è molto più rischioso stare fuori da sola”.

Claudia: “Secondo me sì. Per per esperienza personale, posso dire che mio fratello, alla mia età, usciva molto di più e si poteva ritirare anche più tardi la sera, invece io non posso farlo”.

Matteo: “Ci sono casi e casi. E’ più facile che si lasci uscire un figlio rispetto ad una figlia. I genitori si spaventano di più con le loro figlie per i pericoli che incombono, anche se questo tabù ormai sta svanendo e c’è sempre di più la stessa libertà”.

 

Roberta Bensaia, Miriam Maugeri, 4a DL