Stati Uniti vs Iran: è Terza Guerra Mondiale?

Agli albori dell’anno 2020 già non sono mancati eventi sconcertanti sul piano mondiale. Il 3 gennaio 2020 il generale Qassem Soleimani, uno dei generali più importanti e ammirati in Iran, è
stato ucciso durante un raid in Iraq, successivamente rivendicato in un post su Twitter dal presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump: “Il Generale Qassem Soleimani ha ucciso o gravemente ferito migliaia di americani per molto tempo e stava progettando di ucciderne molti di più…ma è stato preso! Lui fu direttamente e indirettamente responsabile della morte di milioni di persone includendo il recente gran numero di protestanti uccisi in Iran stesso. Mentre l’Iran non potrà mai ammettere ciò. Soleimani era sia odiato che temuto in tutto il paese.
Loro non sono rattristati, tanto quanto i leader faranno credere al mondo esterno. Lui avrebbe dovuto
essere “portato fuori” molti anni prima”.

La risposta da parte dell’Iran è prontamente arrivata da Hassan Rouhani, il quale ha  severamente condannato l’atto e ha deciso di abbandonare gli arccordi sul nucleare stanziati con la NATO nel 2015. Nel parlare del raid, Hassan ha anche preso la decisione di espellere i militari americani dalla
regione irachena. Trump risponde dunque al memorandum affermando che ci saranno enormi conseguenze per l’Iraq qualora dovesse proseguire con questa decisione. Sebbene l’attacco sia stato provocato dagli Stati Uniti, a seguito delle minacce di Hassan, nei confronti dei territori americani, Trump ha già minacciato l’Iran che alla minima reazione cercando di vendicare la scomparsa del generale Soleimani, gli Stati Uniti hanno già pronti 52 obiettivi fra beni culturali e civili in Iran. Egli asserisce che “gli Stati Uniti colpiranno subito in maniera anche sproporzionata”. In tutta risposta a ciò il Ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif ha ricordato che attaccare siti culturali sarebbe considerato un vero e proprio “crimine di guerra”, motivo per il quale Trump ha deciso di fare marcia indietro e dicendo che la Casa Bianca “rispetterà la legge”. L’Iraq si è appellata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiedendo di condannare formalmente il raid ai danni di Soleimani, definendolo un vera ed evidente violazione rispetto alla presenza americana nel Paese.

Solo recentemente, nel 9 Gennaio 2020, l’Iran ha sferrato un attacco contro le basi americane presenti in Iraq, rivendicando almeno 80 vittime americane. "Nessun americano è rimasto ferito, solo piccoli danni ma i nostri soldati sono rimasti incolumi", cosi ha risposto Trump, aggiungendo che gli USA imporranno nuove sanzioni all’Iran.
Trump ha cercato di giustificare il blitz definendo il generale Qassem Soleimani come “il maggior terrorista mondiale con le mani sporche di sangue di americani e iraniani” aggiungendo successivamente che “l’Iran dovrebbe abbandonare le ambizioni nucleari e finire di sostenere il terrorismo”.
La reazione mondiale a ciò che sta accadendo è sicuramente la domanda: come andrà a finire questo scontro? Si spera in una reazione che sia quanto più propensa all’ideale di pace anche se, da molti
anni ormai, sembrano esserci sempre più conflitti nel mondo, generando situazioni di disaccordo fra i Paesi che ormai, passate le due Guerre Mondiali, dovrebbero essere completamente scomparse o, quantomeno, si dovrebbe aver imparato che cosa può portare un’altra guerra che in questi anni, purtroppo, sarebbe definita al “nucleare”.

La casa Bianca, Washington. Foto scattata da Dario Reitano

-Giuseppe Terrana e Dario Reitano, III B sa