Il mandolino di Avi Avital conquista Roma

Di Davide Femia

Espressività e virtuosismo contraddistinguono l’arte di Avi Avital, il mandolinista israeliano che sta restituendo al proprio strumento l’antico prestigio di cui godeva un tempo, suscitando grandissimo interesse a livello internazionale. Accompagnato dall’Orchestra d’Archi di Santa Cecilia, sotto la direzione di Luigi Piovano, nel concerto di mercoledì 8 gennaio 2020 presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Avital ha ripreso la stagione da camera conquistando decisamente il pubblico con le sue interpretazioni musicali.

Un programma affascinante che prevedeva celeberrime composizioni dei due maggiori musicisti del primo Settecento, Antonio Vivaldi (con i Concerti in re maggiore per liuto, due violini e basso continuo RV 93 e in do maggiore per mandolino, archi e basso continuo RV 425) e Johann Sebastian Bach (con il Concerto Italiano BWV 971, nella trascrizione per mandolino e archi di Antonio Piovano), insieme a due importanti compositori italiani del Novecento, Nino Rota (il Concerto per archi) e Ottorino Respighi (con le Antiche arie e danze per liuto).

Diplomatosi all’Accademia Musicale di Gerusalemme e al Conservatorio Cesare Pollini di Padova, Avi Avital è stato vincitore del famoso Concorso Aviv di Israele nel 2007 ed ha inoltre realizzato diversi dischi per la nota casa discografica Deutsche Grammophon.

Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, ha avviato, con grande successo, una collaborazione stabile alla testa degli Archi di Santa Cecilia a partire dal 2013, incidendo vari cd per alcune rilevanti case discografiche.