La Rubrica Cinematografica del Giornalotto

1917

Un film di guerra secondo me ben riuscito, si è aggiudicato l’oscar per la fotografia, gli effetti speciali e il sonoro. Infatti un punto a favore del film sta nella difficoltà tecnica imposta dall’intenzione ambiziosa di realizzare due ore di piano sequenza con un solo stacco, tale tecnica consiste nel non interrompere mai l’inquadratura seguendo costantemente l’azione. L’azione si svolge in Francia durante la prima guerra mondiale, teatro di uno dei più grandi massacri della storia. Due soldati inglesi sono incaricati di portare un messaggio urgente a un ostinato generale che sta per mandare al macello più di 1500 giovani soldati, tra cui il fratello di uno dei protagonisti. I due si muovono lenti attraversando le trincee, la terra di nessuno, la campagna francese e molti altri scenari che si susseguono senza interruzione. Attraverso un film incalzante e ben riuscito vengono dipinti gli orrori della guerra e il dolore che essa causa a chiunque vi si trovi coinvolto.

Parasite

La grande sorpresa agli Oscar di quest’anno è il film sudcoreano del regista Bong Joon-Ho, è il primo film straniero a vincere l’oscar al miglior film, oltre alla statuetta più ambita è stato premiato anche con quella per la migliore regia, il miglior film straniero e la miglior sceneggiatura originale. È difficile indicare un genere preciso in cui far rientrare il film, complice la bravura del regista nel passare con fluidità e naturalezza tra commedia, horror, thriller e action movie, alcune riprese incalzanti e acrobatiche e delle sequenze magnifiche alla fine del film giustificano ampiamente la scelta della giuria di premiare questo aspetto. La trama vede una contrapposizione netta e dura tra due famiglie, una povera e sempre alla ricerca di espedienti per vivere alla giornata e l’altra ricca oltre ogni misura e quasi irritante per l’innocenza con cui vive nel piccolo angolo di paradiso della villa teatro della pellicola. Le vite dei due nuclei familiari si intrecciano nella truffa ordita dai poveri per approfittare dei ricchi in quella che sembra essere una commedia leggera e divertente; la cosa si complica quando la trama prende una svolta decisiva per le vite di tutti, si perdono di vista i buoni e i cattivi, i due mondi si fondono e emergono segreti terrificanti e pericolosi dallo squallore celato nella ricchezza, la tensione sale fino al crollo rovinoso e catastrofico del castello di carte pazientemente costruito pezzo per pezzo, con l’odio e l’inganno. Ha dell’incredibile la bravura con cui ogni personaggio è descritto e analizzato profondamente senza rendere il film pesante o incomprensibile, alla fine nessuno è completamente colpevole o innocente e le riflessioni ispirate sono moltissime,

di Francesco Pietropolli Charmet 4^F