Un soffio di libertà

 

Sono trascorse ormai tre settimane dall’inizio della quarantena. I primi giorni, rispolverando giochi da tavolo e passatempi nascosti nei più profondi angoli della mia stanza, sono riuscita a trascorrere il tempo in compagnia. Devo ammettere però che la nostalgia aumenta sempre di più. Sono una ragazza fortunata perché in famiglia siamo numerosi e grazie alle mie due sorelle non sono mai completamente sola. Ci sono giorni in cui sento la mancanza di abitudini quotidiane come il pranzo dai nonni, andare a scuola, uscire con gli amici, incontrare alcune persone durante una passeggiata….

In questi momenti di sconforto, pensando a cosa sta succedendo nel mondo, vorrei fare di più per aiutare ad uscire da questa situazione però devo accettare il fatto che stare in casa è molto più importante di qualsiasi altro gesto. 

Quando ho bisogno di un’aria diversa da quella che respiro tutti i giorni in ogni stanza del mio appartamento, passo un po’ di tempo sul mio balcone panoramico. Riesco a vedere la forma del Vesuvio e la luce che risplende sulla città. Il sole che sorge all’orizzonte illumina la giornata ed è proprio per questo che quando purtroppo viene coperto dalle nuvole il nostro umore si abbassa. Alcune volte le nuvole arrivano a coprire persino il Vesuvio ed è come se scendesse l’oscurità, a questo punto si crea un’atmosfera che mi porta a riflettere sugli eventi che ci stanno accadendo.

A volte mi sembra di sentire le voci delle persone che mi circondano, ognuna con le proprie paure ed i propri timori. In questo momento stiamo vivendo tutti le stesse condizioni e per questo è come se provassimo gli stessi sentimenti che da un lato è positivo poiché almeno ci sentiamo compresi anche se da persone distanti.

Mentre osservo un bambino affacciarsi da una finestra del palazzo di fronte, noto che è felice. Non posso sapere il suo punto di vista o la sua prospettiva ma sono convinta che in questo periodo non si starà facendo molte domande ma starà semplicemente vivendo giorno per giorno in tutta la sua semplicità, apprezzando anche il più insignificante dei gesti. In qualche modo si sta divertendo e il suo sguardo mi suggerisce di rientrare in casa e passare del tempo con la mia famiglia, approfittando delle circostanze per trovare qualcosa che ci faccia sorridere insieme. Così tra una ricetta mai sperimentata, una battuta e una risata per intrattenerci insieme, la libertà che sembrava un ricordo sbiadito nella memoria non è più così tanto lontana.

 

a cura di Benedetta Panariello 3N classico 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli