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Entusiasmante nostro incontro con il fisico Alberto Diaspro

L’incontro in teleconferenza con il Professore Alberto Diaspro, direttore di Nanofisica all’IIT, professore ordinario dell’Università di Genova e Accademico dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere. invitato dal nostro prof. Maurizio Braggion, è stato per me uno tra i più interessanti di sempre. Lo è stato prima di tutto perché mi piace molto la materia, poi perché mi ha fatto appassionare alla microscopia e illuminato su quello che potrà essere il progetto della mia tesina, nella quale devo decidere se partire dall’atomo, dagli elettroni o dal microscopio. Ma torniamo all’incontro. Il tema era “Quello che gli occhi non vedono”, un racconto straordinario di una passione quella per la microscopia e la sua storia dagli inizi ai supermicroscopi di oggi,il tutto accompagnato da tantissime slide.   La passione per la microscopia è nata in Alberto da bambino, dopo che gli regalarono un microscopio, con il quale, a Verona, dove si era temporaneamente trasferito dai nonni, riuscì a esaminare un fiocco di neve. Dalla nascita di una passione a una promessa, quella fatta da bambino alla nonna malata di tumore che sarebbe riuscito a non farla morire. Diaspro ci ha parlato di argomenti interessantissimi, quanto difficili, con grande chiarezza, facendo bellissimi collegamenti tra i temi che trattava: microscopia ottica e sua applicazione,anche per una precisa individuazione delle patologie,confrontata con la microscopia di qualche anno fa, dna, atomi ecc. e la letteratura, citando tra l’altro “I promessi Sposi” di Manzoni e “l’Aleph” di Borges, autori che abbiamo studiato), l’arte(ad esempio Michelangelo), la musica.
Dopo averlo ascoltato, ho pensato che noi ragazzi d’oggi, bambini pochi anni fa, essendo nati in un’epoca diversa,rispetto al Diaspro bambino, non abbiamo avuto la fortuna di avere in regalo un microscopio, oggetto considerato dai genitori, secondo me a torto, superato.Dopo questo incontro ci ho fatto un pensierino.Sì,probabilmente mi farò regalare un microscopio, uno strumento che, a livello professionale, consente di conoscere i segreti della vita” L’occhio permette un dettaglio del decimo di millimetro ma la vita si svolge sulla scala del miliardesimo di metro tra DNA e proteine, cellule, tessuti e organi. Con un pezzo di vetro curvo e i colori dell’arcobaleno si può penetrare nel vivente svelando i segreti della vita.”
Diaspro ci ha ricordato giustamente che dietro alla ricerca c’è tanto studio. E vi sono nello studio cose più importanti delle altre da sapere. Penso a proposito alle parole dette da un importante studioso, forse Richard_Feynman, ma non ne sono certo, che raccomandava ai suoi studenti di ricordare tra le cose che aveva insegnato loro soprattutto che la materia è fatta di atomi. A quel punto Diaspro ci ha detto che un solo atomo di carbonio forma la grafite (l’anima della classica matita che usiamo tutti i giorni è fatta di grafite), ma,il carbonio, a seconda di come gli atomi si dispongono, può dare vita ad un diamante o altro.Il pensiero che tutto ciò che ci circonda è costituito da atomi è bello e stupefacente.
Mi è piaciuto anche, durante l’intervento, il un bellissimo collegamento con le piante robotiche di Barbara Mazzolai (un po’ mi sono sentito importante perché conoscevo l’argomento, visto che il prof. ci aveva fatto vedere a marzo un video de “La scienza condivisa”), dicendo che, se si potessero usare le radici nel cervello umano, si potrebbero avere tantissime informazioni e scoprire cose che ancora sono oscure. Un’altra affermazione che mi ha colpito, con cui voglio concludere, è stata quella che “per capire tante cose bisogna studiare e questo è fondamentale per tornare a casa con almeno una nuova idea”.
Alla fine tutti noi eravamo felici di aver avuto la straordinaria opportunità di incontrare uno studioso straordinario come il prof.Diaspro.

Tommaso Albi