• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Violenza domestica, tra percosse fisiche e manipolazioni psicologiche

Violenza domestica, tra percosse fisiche e manipolazioni psicologiche

L’elemento primario che dovrebbe caratterizzare un rapporto di qualunque genere, è il rispetto reciproco. Molti pensano che in una relazione, alla base di tutto, ci sia l’amore. Ma che amore può esistere se non c’è il rispetto?

In un rapporto di coppia, troppo spesso purtroppo, avvengono episodi di violenza fisica, con lesioni fisiche di vario genere provocate al proprio partner, che può addirittura sfociare nell’atto più barbaro, l’omicidio. 

Ma non esistono solo le percosse, esiste anche violenza psicologica di chi sottopone il proprio partner alla denigrazione verbale quotidiana, provocandone un sentimento di inferiorità e sottomissione.

Talvolta, alla violenza psicologica non viene conferito il giusto peso perchè, a differenza di quella fisica, non vi sono tracce tangibili di essa. Quando una persona viene etichettata, quotidianamente, con parole dispregiative, tende a cadere nella trappola di identificarsi con le offese e gli insulti ricevuti. La vittima inizia ad allontanarsi dai propri cari, spesso avviene l’isolamento totale che determina uno stato di solitudine e una sensazione di inutilità verso se stessi e verso la società e può spingere la vittima a togliersi la vita. Frequentemente, in queste relazioni tossiche, la vittima per paura, sceglie di non parlarne con nessuno o viene annebbiata  dal partner con false promesse, che non accadrà più. Solitamente, in una relazione, l’uguaglianza tra i partner è rispettata e considerata una qualità che rientra nella normalità, anche se, in molti casi, la figura che domina è quella dell’uomo. Questa forma di “potere” che viene attribuita all’uomo viene usata per sminuire la figura della donna, che, con il tempo, si trasforma in una vera e propria vittima di quella forma di abuso tristemente conosciuta come violenza domestica. Per  violenza domestica  si intende  “il comportamento abusante di uno o entrambi i compagni in una relazione intima di coppia, quali il matrimonio e la coabitazione”. Una relazione dovrebbe basarsi sul rispetto, sulla comprensione e l’accoglienza delle caratteristiche del partner, ma vi è una linea molto sottile oltre la quale si potrebbe incorrere in un’accettazione totale dei comportamenti dell’altro fino ad arrivare alla sottomissione.

La violenza domestica spesso si ripercuote anche sui figli: in un ambiente impregnato di violenza, timore e oppressione, la prole potrebbe crescere con la convinzione che l’essere sottomesso sia una caratteristica che rientra nella normalità e, di conseguenza, con il pensiero che si possa maltrattare e opprimere il prossimo, dando seguito ad una spirale di violenza che si prolungherebbe alle generazioni successive.

Aurora Venticinque, III BL