Alexandros il figlio del sogno: recensione

“Quando vide l’impero che aveva costruito Alessandro si rattristì poiché non vi erano più terre da conquistare” nato il 20 Luglio 356 a.C e morto giovanissimo nel 323 a.C il figlio di Filippo II di Macedonia è stato uno dei più grandi generali della storia antica e non solo, in soli 12 anni riuscì ad estendere il suo dominio dalle aspre montagne della Macedonia all’immenso deserto dell’Afghanistan; Valerio Massimo Manfredi ci accompagna nella vita di Alessandro Magno attraverso la trilogia di “Alexandros”, che ha reso famoso lo scrittore e storico modenese a livello italiano ed europeo.
Nel primo libro “Il figlio del sogno” viviamo l’infanzia, l’adolescenza e la presa del potere del giovane Alessandro che già dal giorno della sua nascita sembra essere destinato a diventare così immenso da essere considerato quasi una divinità, infatti nell’esatto momento in cui vide la luce per la prima volta, dall’altra parte del mondo, nel tempio di Persepoli il grande fuoco custodito dai quattro Magi si spenge misteriosamente come a simboleggiare la caduta dell’impero persiano sempre più prossima.
La vita del piccolo Alessandro trascorre come quella di ogni principe: prende lezioni da parte del maestro Leonida e gioca assieme ai suoi amici fra i quali vi è Efestione il primo ed il più fedele tra la cerchia dei ragazzi figli di generali che orbitavano, secondo tradizione macedone, attorno alla reggia di Pella, una capitale di un regno molto giovane riguardo la politica esterna ma amministrata da un uomo molto sicuro di se, il padre di Alessandro: Filippo II.
Il regno di Macedonia è prossimo a competere con la Grecia per il dominio dell’Europa anche se il vero piano che il re avrebbe in mente di attuare sarebbe molto ambizioso ma potrebbe avere una grandissima efficacia nel caso riuscisse ad andare in porto: allearsi con le città greche in una sorta di lega panellenica per provare un attacco al regno Persiano.
L’idea di Filippo sembrerebbe non fare acqua da nessuna parte ed infatti è così ma il vero problema è convincere le città della penisola greca che i macedoni si presentano come liberatori dell’indipendenza greca e non come dei conquistatori; ad Atene l’oratore Demostene, che sarà uno dei principali esponenti del partito anti-macedone, conquista l’appoggio del popolo non solo dell’Attica ma di altre città greche andando a definire il re Filippo come un barbaro che finge di essere greco o almeno tende a diventarlo in maniera fallimentare.Intanto Alessandro inizia a crescere e a diventare sempre più partecipe delle campagne militari del padre dimostrandosi sempre più voglioso di visitare un campo di battaglia per vedere la guerra con i suoi occhi; re Filippo però prende una saggia decisione: Alessandro verrà trasferito assieme alla sua cerchia di amici a Mieza dove sarebbero stati istruiti attraverso delle lezioni comuni dal filosofo greco Aristotele anche se Alessandro ne avrebbe seguite altre da solo per imparare veramente ad essere un greco e poter diventare guida e re di quell’impero che suo padre stava costruendo ma che sarebbe stato conseganto alla storia grazie alle imprese del figlio di Filippo.
Libro assolutamente fantastico in pieno stile manfrediano in grado di descrivere in maniera accurata la storia ma lasciando spazio anche ad una nota di leggenda e mistero, lo stile è alla portata di tutti anche se è raccomandata una conoscenza abbastanza buona e curata degli avvenimenti legati al periodo storico di riferimento per una maggiore comprensione anche se, nel caso si voglia godere della suspense, una lettura da neofiti della storia di Alessandro non svantaggia nessuno anzi la rende forse più interessante.
Libro che ho apprezzato e finito in pochi giorni, tiene incollati dalla prima pagina fino all’ultima e regala anche molti spunti di riflessione riguardo molti ambiti; romanzo che non tende ad ingigantire troppo la figura di Alessandro ma che riesce a dare l’idea di divino che aleggiava e aleggia tutt’ora al più grande conquistatore della storia antica, assolutamente da provare!
Leonardo Fattori / Liceo Classico Galileo di Firenze