Nel ventunesimo secolo fare musica è diventato sempre più semplice: autotune e programmi di pulizia vocale hanno permesso a cantati, meno talentuosi o con qualche difetto canoro, di aprirsi la strada verso un vasto numero di vendite discografiche.
Tutti al giorno d’oggi possono produrre musica perfino il campo gravitazionale terrestre, incredibile ma vero, la sonda BepiColombo è riuscita nella non facile impresa di captare questa particolare melodia; nel mondo musicale è risaputo: se si è degli emergenti con talento si viene subito paragonati ad un artista già affermato nella scena e, per il nostro campo gravitazionale, non si è fatta di certo eccezione: infatti la musica prodotta dal fenomeno fisico è stata paragonata a quella del compianto Karlheinz Stockhausen, compositore tedesco morto nel 2007.
La sonda ha come destinazione il pianeta Mercurio ed è nata come frutto della collaborazione tra l’ESA (european space agency) e l’agenzia spaziale giapponese(JAXA), durante il suo viaggio la BepiColombo ha scattato circa 200 foto della terra con un costante progresso nella qualità dei fotogrammi e dei dettagli.
Infine, le ultime immagini riprese durante la fase di allontanamento, mostrano la Terra che rotola via via sempre più grande, immersa nell’oscurità dello spazio. Anche la Luna fa una breve apparizione, come uno spicchio di luce vicino all’estremità del pannello solare della sonda.
La tecnologia ha fatto passi da gigante, siamo passati in 50 anni dal sognare uno sbarco sulla Luna a poter scoprire che perfino un fenomeno importantissimo e altrettanto sorprendente come il campo gravitazionale terrestre possa comporre e suonare la propria musica, se ciò è stato scoperto casualmente da una sonda il cui scopo è ben altro, chissà cosa potremmo venire a conoscere quando la BepiColombo raggiungerà Mercurio, solo il tempo potrà dircelo e, soltanto per adesso, direi che possiamo goderci questo nuovo artista fuori dal comune!
Leonardo Fattori / Liceo Classico Galileo di Firenze
17 Luglio 2020