Cos’è l’adolescenza?

Credo che l’adolescenza sia forse il periodo più difficile, per certi punti di vista, nella vita di qualcuno, perché è quello in cui ti definisci come persona e entri pian piano a far parte del mondo. Lo sento ogni giorno, questa specie di peso indefininito che mi gravita sulle spalle. Ogni giorno, in ogni momento, imparo o sperimento qualcosa di nuovo, inconsciamente. É come se fossi in continuo cambiamento. É buffo pensare a in che modo strano passi il tempo… ad esempio, ora mi sento una persona completamente diversa da quella che ero sette mesi fa. Ho fatto cose che adesso non farei mai e mi pento di occasioni mancate che adesso non mi lascerei mai scappare, se ne avessi la possibilità… forse. Ogni anno rileggo minuscole pagine di diario che ho scritto distrattamente l’anno prima e mi dico “certo che ero proprio stupida”. Mi piacerebbe dire che sono molto più matura e sveglia, adesso, ma so che penserò la stessa cosa tra un anno, paragonandomi a quella che ero in questo momento. Ho solo quindici anni, eppure mi pare di aver vissuto così tanto… mi sembra impossibile di avere ancora tutta la vita davanti. Credo di aver capito, finalmente, dopo tante pagine vuote, perchè “I più grandi” sono così ostinati a dire che dobbiamo vivere questi anni con cautela, perchè saranno I più belli della nostra vita: forse ripensano a tutte le occasioni che hanno sprecato nei momenti in cui si poteva permettere di fare errori, per non aver colto l’attimo quando ne avevano la possibilità, o per averne commessi troppi e non aver pensato prima al proprio futuro. Beh, io sono nei pieni anni della mia “giovinezza”. Non so se avrò grandi ripensamenti in futuro. Ma che dico… certo che avrò dei ripensamenti. Ce li ho adesso semplicemente per aver guardato troppa televisione ieri invece di studiare, per non aver creduto in me quando gli altri lo facevano, e per aver fatto cose di una stupidità adesso inconcebile. Avrò sempre dei ripensamenti, e spesso non imparerò dai miei errori. Tra un anno, o anche solo tra qualche minuto, rileggerò queste mie stesse parole e soffrirò immensamente pensando a quanto ridicola ogni frase suoni. Allora ci tengo a ricordare alla me del futuro che non mi interessa. Che rida pure. Che si strugga per le avventure non vissute e che si odi per aver sprecato tempo. Non mi interessa. Non ci pensavo allora. E I bei momenti? Non li ho vissuti per lei. Non ho mai pensato a cosa me ne sarebbe rimasto in un futuro vago e indefinito. Non cerco di creare ricordi, voglio solo vivere questi momenti nel modo in cui mi sembra giusto, o forse no, e arrivare a domani, perché questo è il massimo di futuro che la mia mentre riesce a concepire. Quindi che rida. Ma sappi che in questo momento sono costretta a rimanere chiusa in casa, non vedo amici e famigliari da un mese, non parlo con nessuno che non sia mia madre o mio fratello. Eppure sto ascoltando la mia musica, da sola, e mi sento così gloriosa, e felice. Ed è tutto così… giusto, e perfetto, anche se in questo momento non lo è niente, eppure lo è, qui. E per chiuque si ostina a ripeterlo, spero davvero davvero tanto che l’adolescenza non sia il periodo più bello della mia vita, bello o brutto che sia non ha importanza. Per quanto mi sembri strano adesso, ho ancora molto da vivere, e da imparare. Ci sono tante cose meravigliose che non ho sperimentato.. Arriverà il momento in cui dovrò fare delle scelte che progresivamente determineranno il mio posto nel mondo, e sarà allora che sarò costretta a diventare adulta. Ma non ancora. C’è ancora un po’ di tempo. E in questo breve tempo, ho deciso di sputare in faccia a chi dice di vivere questi anni con leggerezza e armonia. Ci sono persone che a dieci anni hanno vissuto e sofferto più di un uomo di ottanta, chi va a dirglielo a loro di viversi l’adolescenza con il sorriso? Sarebbe bello autocostringersi ad essere felici, per non sprecare tempo. E se non fosse così semplice? Reclamo il mio diritoo a vivere gli anni più belli della mia vita in tristezza, rabbia e stupidità.

(questa parte l’ho aggiunta dopo, non sono sicura che si possa collegare con quella prima ma mi piacerebbe)

Nel momento in cui, in terza media, io e i miei compagni siamo stati obbligati a scegliere un indirizzo, tutti si sono messi improvvisamente a parlare di futuro. In un lampo siamo passati da “cosa mangerò a pranzo” a “cosa ne farò della mia vita”. Più un esterno cercava di rassicurarti aiutandoti nella tua decisione, per decidere quello che era più giusto per te, più ti terrorizzava. Ho realizzato che non volevo fare quello che era giusto per me, neanche sapevo cosa fosse giusto per me, e di certo non lo so adesso. La verità è che voi gente date all’adolescenza troppa importanza. La usate come scusa. Non osate neanche sognare di fare qualcosa di azzardato che può rendervi felici, perché non siete più ragazzi. Molti di voi hanno paura anche solo di prendere in considerazione la sola idea di sognare. Guardiamo Leopardi, se non avesse passato il tempo a pensare a come non si era diverito quando ne aveva la possibilità, magari avrebbe trovato un briciolo di felicità nel suo presente. Ci sono altre cose, oltre alla “spenzieratezza” della giovinezza a rendere felice una persona, o almeno lo spero. Io non ho mai pensato al mio futuro neanche una volta. Mi piace passare il tempo vagando con la mente in un limbo tra il presente e l’ irraggiungibile. É un bene, un male, non lo so. Non mi poterà mai a niente, ma è quello che sono, è il mio “posto sicuro”. E mi va bene così,

Quindi, alla fine, cos’è l’adolescenza? Dalla confusione che c’è in questo testo, credo di non averlo capito neppure io. Ma forse è proprio questa, no? Un periodo confuso, caotico e spaventoso della propria vita, ma anche pieno di speranza. É una ribellione contro il futuro, in cui combattiamo inutilmente per essere liberi dalle responsabilità che essere adulti comporta e cerchiamo di vivere nel nostro mondo, ancora per un po’.

Stella Alemanno / Liceo Classico Galileo di Firenze, classe 1H