Sola, nera, austera.
La vedo là,
degna di pochi,
affranta dal dolore
e seduta su mille fuochi;
illuminata dal primo albore.
Forte, grigia, densa.
Si apre agli occhi nostri,
uno sguardo che resta nel tempo,
ci abitua a vizi lustri
e a ignari ricordi.
Lieve, candida, fissa.
Si sfoca dalla fuliggine
con immediata ilarità;
poi scompare.
Pensiero, sogno, magia…
Arianna Salvini – Liceo Classico Galileo di Firenze, classe 1A