Bullismo e Cyberbullismo: un gioco crudele

Il bullismo è un fenomeno che indica un atto di violenza che avviene solitamente in ambiente scolastico da un bullo o un gruppo di bulli nei confronti di una vittima, spesso ritenuta incapace di difendersi, e ripetuto nel corso del tempo. Invece, il cyberbullismo è una tipologia di bullismo che avviene su internet o comunque tramite dispositivi elettronici e che permette quindi al bullo di tormentare la vittima in qualunque momento, mantenendo in questo modo l’anonimato. 

La vittima di bullismo subisce atti di violenza che possono essere di vario tipo:

  • Fisica, diffusa maggiormente tra i ragazzi invece che tra le ragazze.
  • Verbale, prendendo in giro la vittima o minacciandola.
  • Psicologica, ignorando o escludendo la vittima.                                        

Questi atti di violenza da parte del bullo vengono spesso alimentati da spettatori, che nonostante non partecipino in prima persona sono comunque da considerarsi complici e quindi in parte colpevoli. Inoltre il bullo a volte diventa tale a causa di situazioni familiari complicate durante l’infanzia e se la prende con la vittima atteggiandosi a prepotente per nascondere le proprie insicurezze.
La vittima del cyberbullismo, invece, può essere attaccata in qualunque momento del giorno dal cyberbullo che, oltre al poter mantenere l’anonimato, può coinvolgere anche persone sconosciute alla vittima diffondendo informazioni su di essa in tutto il mondo tramite internet. Perciò, con il tempo questo fenomeno si è diffuso sempre di più, andando di pari passo con la diffusione di strumenti tecnologici dai quali ci separiamo molto difficilmente ormai.  

Il bullismo può causare conseguenze anche a lungo termine alle vittime, soprattutto conseguenze psicologiche. Infatti questo fenomeno può provocare ad esempio disturbi dell’umore, alimentari e d’ansia e anche tendenze all’isolamento, calo dell’autostima. 

 Chiara Serravalle, III B