Le molestie maschili: un fenomeno di cui si parla poco

Perché un video in cui una donna adulta fa dei “complimenti” di natura sessuale a un ragazzo viene visto come ironico, mentre la stessa cosa, se fosse un uomo a farlo con una ragazza, sarebbe uno scandalo? Come mai un tentato stupro su una donna è, giustamente, condannato dalla società, mentre una molestia maschile viene sminuita? Ebbene sì, nonostante siano stati fatti grandissimi passi avanti nella conoscenza e nella disapprovazione degli abusi sessuali femminili, poca attenzione è dedicata a quelli sugli uomini.

In primo luogo è necessario chiarire quali siano gli stereotipi che minimizzano le molestie e gli abusi maschili e cercare di eliminarli. Alcuni pregiudizi largamente diffusi includono l’idea che gli uomini siano raramente vittime d’abuso sessuale, a causa dell’erronea credenza che sia fisicamente impossibile stuprare un uomo e che, in caso questo avvenga, egli ne rimanga meno traumatizzato rispetto a una donna. Questi miti sono percepiti in modo ancora più forte quando l’abusante è di sesso femminile, in quanto l’idea di essere sopraffatti da una donna è considerata notevolmente stigmatizzante e associabile a una mancanza di virilità.

Tutto ciò è naturalmente da sfatare, poiché si stima che oggi più di 3 milioni di uomini in Italia abbiano subito molestie sessuali nella loro vita, dimostrando quindi che sia un fenomeno tutt’altro che raro. Inoltre, la società dovrebbe smettere di indicare l’uomo esclusivamente come il maschio forte e coraggioso, con poca autonomia cognitiva e più superficiale rispetto a una donna. Come esiste quel genere di uomini, così ci sono persone esili, pavide e fragili (fisicamente ed emotivamente), caratteristiche che le rendono delle “vittime perfette”, non che questo dia il diritto a un molestatore o a una molestatrice di abusarne.

Andando più nello specifico, le modalità di molestia principali sono le telefonate e i messaggi osceni, i pedinamenti, la visione di immagini sessuali o materiale a sfondo pedopornografico, le importunità tramite i social network e le molestie fisiche (queste ultime soprattutto da parte di donne).

Nonostante siano anche spesso gli uomini stessi a sminuire una molestia o un abuso, le conseguenze negative sono le stesse che per le vittime femminili: ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico, dipendenze, senso di colpa e vergogna per non essere stati in grado di contrastare l’abuso, impossibilità di rilassarsi, insonnia, ipervigilanza e diminuito senso di sicurezza, sensazione di incapacità di controllo del proprio corpo, pensieri suicidari, isolamento e distacco da relazioni e amicizie.

Dunque ogni molestia, abuso, stupro o rapporto non consensuale dev’essere condannato dalla legge e dalla società, sia per quanto riguarda le donne, sia per quanto riguarda gli uomini. Nessuno di questi reati può essere sminuito a seconda del genere dell’abusato o dell’abusata. Se vogliamo continuare a combattere la lotta per la parità dei sessi dobbiamo riconoscere che le molestie maschili esistono e hanno la stessa gravità di quelle femminili. Apriamo quindi gli occhi, pensiamo coscientemente al fatto che non tutto l’operato della nostra società sia positivo e cerchiamo di cambiarlo. Per un mondo migliore.

Giovanni Lia 3AL