Come i cellulari hanno cambiato le nostre vite

 Una volta quando i nostri zii o genitori facevano la prima comunione, veniva regalato loro una catenina d’oro per fare in modo che quel momento così importante nella vita di ogni buon cristiano fosse suggellato da un oggetto di particolare valore. Oggi, invece, viene regalato lo smartphone più alla moda e costoso che esista e se si chiede ai genitori il motivo di questa scelta, risponderanno innanzitutto per motivi di sicurezza. Sì, perché il bambino è più al sicuro dai pericoli del mondo esterno potendo chiamare, in caso di necessità, i propri genitori o il 113. Un altro motivo che giustifica un regalo del genere ad un bambino di circa 10 anni è quello della “socialità”. Con questo termine, si intende la possibilità di mettersi d’accordo per i compiti, per i compleanni, gli allenamenti sportivi e così via. Ed infine l’ultimo motivo è da ricercare nella volontà di non far sentire il proprio figlio un escluso rispetto agli altri suoi coetanei.

Queste però sono solo le ragioni apparenti. Il motivo principale è un senso di colpa collettivo che colpisce i genitori italiani: far sentire il proprio figlio inferiore a quello di un’altra famiglia. Senza il cellulare, senza una privazione così “drammatica”, si potrebbe ledere l’autostima dei ragazzi e con essa il proprio corretto sviluppo socio-psicologico.

Eppure, questi cellulari non costano poco, molto più di un libro la cui vendita in Italia è in forte declino. D’altra parte, con un libro sotto al proprio braccio, non si potrebbe comunicare in tempo reale con i propri amici, né inviare foto o video che immortalano tutti i momenti della nostra vita quotidiana. Per non parlare della funzione “babysitter” che cellulari e tablet svolgono spesso al posto dei genitori quando ad esempio si va al ristorante: le facce dei bambini sono rapite dai colori dello schermo, mentre cercano di completare il gioco del momento.

Ma oggi chi è che non ha un cellulare? Forse solo i nostri nonni, ma per accontentare anche loro sono stati creati cellulari con tasti giganti con i quali anche chi è più avanti negli anni può essere in contatto con amici e parenti e, perché no, aggiornare il proprio “stato” con una bella foto di quando si era giovani!

Quindi, non c’è che dire! Il cellulare ha certamente stravolto la nostra vita, ci fa stare sempre “connessi” con il mondo intero, ci fornisce notizie in tempo reale anche se, spesso, il “bip” delle notifiche giunge nei momenti meno opportuni.

Ginevra Sabella, III C