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Il calcio ai tempi del Covid, lo spettacolo senza colonna sonora

La pandemia ha sconvolto molte delle nostre abitudini di vita con effetti devastanti in molti settori, non ultimo lo sport e, in particolare, il calcio. La fine del lockdown ha portato la ripresa delle attività sportive, ma a porte chiuse.

Gli stadi vuoti, o quasi, per necessità epidemiologiche, sono un triste inedito storico. Il gioco del calcio da sempre, sin dalla sua prima arcaica versione di «gioco della palla» mesoamericano, ha associato l’aspetto agonistico alla presenza di un pubblico. Il calcio perde la sua vitalità, il suo fascino, la sua forza senza la presenza di un pubblico che assiste partecipe ed emozionato allo svolgersi del gioco.

Ci si chiede, allora, se e quanto la mancanza di pubblico incida sul mondo del calcio. Sicuramente ne influenza l’economia e, principalmente, le trattative di mercato. La sessione estiva con i suoi trasferimenti importanti difficilmente si ripeterà a gennaio, probabilmente sarà più povera e non solo di emozioni. Rimettere piede allo stadio in Italia continuerà a essere un’utopia, almeno per il momento, e il tifo non potrà che essere ancora solo emulato con sagome di cartone, foto digitali sui maxischermi ed effetti sonori.

Negli stadi vuoti e tristi, il cosiddetto “fattore campo” si perderà del tutto?

La squadra di casa, se in difficoltà, non potrà più contare sui suoi tifosi che in altri momenti avrebbero potuto dare la carica giusta per risollevarne le sorti o, invece, se vincente, non potrà godere dell’onda magica e travolgente del tifo dei suoi sostenitori.  

Un recente studio dell’Osservatorio del CIES ha proprio analizzato come l’assenza del pubblico avrebbe cambiato alcuni equilibri nei vari campionati di calcio nei tempi difficili che il mondo del pallone sta attraversando. L’indagine del CIES ha messo a confronto le percentuali di vittorie in casa e in trasferta tra il campionato attuale e quello dello scorso anno. I risultati del campo sono stati contraddittori. Invero, non c’è alcuna prova che siano stati stravolti dalla mancanza di pubblico. In Serie A, ad esempio, il numero di vittorie in casa fra la stagione 2018-19 e il campionato 2020 è rimasto sostanzialmente immutato. Probabilmente la squadra più forte è quella che ha vinto, con o senza pubblico. Rimane allora senza una risposta certa la domanda se lo sport senza pubblico sia falsato. Quel che è certo è che il calcio senza pubblico è veramente triste!

Delia Maria Trigila VE