Nuove varianti Covid: una seria minaccia?

È stata chiamata con la sigla provvisoria VUI 202012/01, la nuova variante del virus che ha messo in ginocchio l’intera comunità mondiale da quasi un anno a questa parte: a metà di settembre, nella zona del Sud-Est britannico, sono stati registrati numerosi casi di Covid-19, un numero così enorme in così breve tempo da destare non pochi sospetti.
Le indagini virologhe mirate hanno permesso di identificare in un gran numero di pazienti la variante del SARS-COV-2, la quale, sottoposta ad ulteriori indagini epidemiologiche preliminari, presenta una maggiore trasmissibilità (fino al 70% di incremento) rispetto al virus originale. Ma non solo in Gran Bretagna, anche nel Sud Africa è stata registrata un’altra variante del Covid-19, denominata 501.V2, che ha portato in crisi il sistema sanitario della città più grande del paese, Johannesburg.

Secondo il parere di alcuni esperti, la variante del coronavirus è presente già da maggio scorso e, molto probabilmente, non si è sviluppata solo nel suolo britannico.
Sono due le ipotesi che permettono di spiegare come e perché questo virus sia mutato: una spiega che la trasmissione del virus sia avvenuta da una persona a un’altra specie animale, che il virus abbia subito diverse mutazioni in questo ospite e che poi sia stato ritrasmesso al genere umano. L’altra ipotesi, invece, afferma che il virus abbia albergato a lungo nel corpo di un paziente immunodepresso e che, quindi, abbia accumulato gradualmente diverse mutazioni prima di infettare altre persone.
Ma ora la domanda che in molti si stanno facendo: questa variante del SARS-COV-2 è più pericolosa? Secondo l’analisi di Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, la nuova variante VUI 202012/01 risulta più “efficace” delle precedenti, ovvero in grado di diffondersi più facilmente e più velocemente, ma non per questo si può considerare più letale, e, quindi, non è più pericolosa.
La minaccia, però, rimane comunque: il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, ha affermato infatti che in Gran Bretagna la situazione è “fuori controllo”.
Dobbiamo stare attenti anche noi italiani, dunque, soprattutto dopo che a Roma, a Napoli, a Pavia e a Varese sono stati registrati casi della nuova variante del Covid-19.

Stefano Privitera, III Dsa