Vasto in Versi un viaggio sensoriale tra i versi danteschi

Al via, presso il Polo liceale “R.Mattioli” di Vasto, la ventiduesima edizione del Festival della Scienza  dal titolo: Dal Caos al Cosmos.

Un appuntamento a cui non potevamo mancare anche e soprattutto in un anno come questo, che ha visto noi studenti costretti ad un lungo periodo lontano dalle aule scolastiche, dai nostri compagni ed amici, dai nostri docenti.  L’occasione che il Festival ci offre, ogni anno,  di approcciarci allo studio in modo diverso, di ricercare,  produrre lavori, di confrontarci con esperti del mondo scientifico e non solo, quest’anno  si   arricchisce della partecipazione anche al progetto nazionale indetto dal MiBACT “Piazza Dante”, per ricordare i settecento anni della morte di uno dei poeti più rappresentativi della cultura italiana: Dante Alighieri. In particolare per questo ambito specifico, il nostro Istituto ha presentato, tra le altre iniziative dantesche, dei cortometraggi dal titolo “ Vasto in versi in tre minuti”.

La scelta dei luoghi dove “raccontare” un po’ di Dante non è stata casuale: luoghi non sempre visitabili al pubblico o poco conosciuti.  Il primo incontro con Dante è avvenuto sul campanile   della Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, situata nel centro storico di Vasto, una delle più antiche e care alla cittadinanza. Il primo documento che ne possa attestare l’esistenza risale  addirittura al 1195 .  La scelta del luogo è stata appunto la Torre Campanaria, esperienza sicuramente coinvolgente e particolare, un’imponente torre, la più alta della città, visibile anche a chilometri di distanza.

Grazie alla disponibilità di Don Domenico Spagnoli, parroco della Chiesa,  abbiamo avuto la fortuna di

fruire della meravigliosa vista all’apice del campanile, per poter rendere omaggio al sommo poeta.  Arrivare

fino alla cima non è stata proprio una passeggiata ma scalino dopo scalino, eravamo sempre più entusiasti e curiosi di vedere la nostra meta finale. Finalmente la luce, dall’alto la nostra città ci ha regalato una vista mozzafiato, siamo rimasti incantati ad osservare il mare davanti a noi, i tetti della città con i suoi monumenti più rappresentativi, e  il fascino delle montagne innevate alle nostre spalle. Tutti in silenzio per alcuni minuti presi dalla bellezza  del luogo. E poi le parole di Dante sobrie ma dolenti di chi, costretto in esilio,  si trova ormai solo e lontano dalla sua Firenze : “ Sono stato  legno senza vela e senza governo” (dal Convivio). Cecilia Minenna ha dato voce a questa esperienza di Dante racchiusa in pochi ma intensi passaggi, le riprese sono state di Valerio Tinari, con la coordinazione delle docenti Giovanna Santangelo e Clotilde Muzii.  Ancora una volta territorio e cultura, bellezza della natura ed arte della parola vissuta, sono risultati binomi potenti.

 

 Cecilia Minenna