Recensione libri: “La ragazza delle fragole”

La ragazza delle fragole è un libro di Lisa Stromme, pubblicato nel 2016.
Il libro racconta la storia di una ragazza di sedici anni, Johanne, che viene da una famiglia non molto agiata. Finita l’estate, sua madre decide di mandarla a lavorare per un’importante famiglia della città: la famiglia Ilhen per cercare di guadagnare un po’ di soldi ed iniziare ad introdurla in quello che è il mondo del lavoro. Johanne è conosciuta nel suo villaggio per tutte le fragole e la frutta che raccoglie spesso.
Questo suo passatempo, un giorno, la conduce nel giardino del pittore Edvard Munch, odiato e allontanato da tutta la città, perché ritenuto pazzo. Lei ha sempre provato una sorta di attrazione e legame verso l’arte e la pittura e da quel momento inizia a frequentare la casa dell’artista e seguita da lui, impar a ad  esprimere le sue emozioni attraverso la pittura. Johanne va a lavorare nella casa dell’ammiraglio Illhen, dove fa amicizia con la minore delle figlie dell’ammiraglio: Tullik.
La ragazza delle fragole sarà testimone di un amore segreto e impossibile che nascerà tra Tullik e Munch, ostacolato dalla famiglia di lei e che porterà la ragazza alla rovina.
Credo che la relazione tra Munch e Tullik non si possa definire amore. Lui provava questo sentimento soltanto per la sua arte e le sue opere, Tullik per lui era musa e fonte di ispirazione delle sue opere.
Infatti, la prima volta Munch vide Tullik, era rimasto ammaliato dalla singolare bellezza della ragazz, decidendo che l’avrebbe resa il soggetto principale di molte delle sue opere.

Credo che, da un lato, questa sia una storia d’amore molto triste, perché l’amore di Tullik per Much, all’inizio, era molto forte tanto che nel tempo si era trasformato in una sorta di ossessione. Munch era per Tullik come l’ossigeno che le serviva per respirare; Tullik, invece, era per lui solo una musa ispiratrice.
Le cose che mi sono piaciute di più di questo libro sono le associazioni che l’utrice fa tra
colori ed emozioni. Il titolo di ogni capitolo ha un colore diverso, rappresentando di volta in volta le emozioni che entrano in gioco.
Non ho amato molto l’amicizia tra Johanne e Tullik. Tullik è sempre stata molto egoista e ha sempre messo il suo amore per Munch in primo piano, coinvolgendo, sempre Johanne anche quando non c’entrava nulla. Secondo me, più che un’amica per Tullik è stata soltanto la copertura per il suo amore segreto. Insomma, io credo che non si possa definire amicizia, Johanne per Tullik è stata sempre solo una domestica, una persona a cui dare ordini e che doveva riparare a tutti gli sbagli che lei stessa commetteva,ed è per questo che non ho amato il suo personaggio. Anche nel finale, Johanne, pur non essendo al servizio di Tullik, le rimane accanto e si prende cura di lei, in una sorta di amicizia tossica. Johanne ha preso molte scelte che io stessa non avrei fatto, pur essendo una persona molto impulsiva. Lei ha sempre messo il bene di Tullik sopra il suo, rischiando molte volte di essere scoperta e di contribuire alla rovina della sua famiglia e degli Ilhen.


Ogni volta che nel libro leggevo il nome di un’opera che non conoscevo, prima provavo ad immaginarla per poi cercarla su internet e vedere com’è realmente.
Questo libro mi ha permesso di conoscere meglio quello che è Edvard Much e le sue opere,mi sono appassionata al suo modo di dipingere e rappresentare la sua realtà.
Consiglio questo libro in quanto mi ha appassiona. Certe pagine mi hanno talmente coinvolto da perdere la cognizione del tempo. E’ una lettura interessante, leggera e adatta nei momenti di relax.

Testo e foto di Giorgia Di Guardo, III C