I DIVERSI TIPI DI VIOLENZA

Si sente spesso parlare di violenza, e spesso questo concetto viene attribuito soltanto alla violenza di tipo fisico. Ma non sempre ci si limita a questo. 

Esistono molti tipi di violenza, che spesso vengono dimenticati. Infatti con questo termine ci riferiamo comunemente all’abuso di potere e controllo di un uomo o un gruppo di uomini esercitato su altre persone, le cosiddette vittime. 

Dietro atteggiamenti più o meno evidenti si nascondono soprusi di tipo verbale, psicologico, economico, sessuale ma anche di matrice religiosa. La violenza fisica è sicuramente quella più conosciuta e più visibile anche ad occhio nudo, il suo scopo è principalmente quello di spaventare e ferire l’altra persona. Questo è facilmente riconducibile anche al fenomeno del bullismo, dove si agisce con atti di prepotenza e superiorità verso un proprio pari che non è in grado di difendersi.

La violenza psicologica è la più difficile da percepire perché non lascia segni sulla pelle e consiste in intimidazioni, minacce, insulti, umiliazioni pubbliche e non, ma anche ricatti e controllo delle azioni e della coscienza dell’altra persona. Con violenza economica si fa riferimento ad un tipo di violenza spesso rivolto alle donne, che consiste nel controllo sull’autonomia del denaro, quindi nel sottrarre o impedire l’utilizzo del denaro in modo che sia totalmente dipendente dal marito tanto da non riuscire ad auto mantenersi. La violenza sessuale è l’obbligo di svolgere attività sessuali senza un reale consenso, quindi ad esempio se si è sotto l’abuso di sostanze, nel caso di minori che non sono in grado di intendere la situazione, nei matrimoni forzati o nei traffici di persone e di prostituzione. La violenza religiosa può anche essere attribuita alle sette, che spesso fanno dei loro seguaci delle figure da usare a proprio piacimento senza che queste se ne rendano conto.

Ma quali sono le conseguenze della violenza? Sicuramente uno degli atteggiamente che provoca è quello della paura. Le vittime infatti spesso preferiscono non parlare, non denunciare quanto accaduto per paura delle reazioni che potrebbe avere colui che ha compiuto la violenza. Più volte è capitato all’interno di coppie, che quando una persona ha denunciato il partner per abusi abbia ricevuto una sorta di punizione, volta dimostrare il potere di uno sull’altro. Da questo deriva il fatto che moltissime persone preferiscono soffrire in silenzio perché non hanno il coraggio affrontare colui che le ha rese vittime. E’ vero che spesso si verificano casi di violenza proprio da chi dice di volerci bene, parenti, amici o fidanzati e anche se più rara può avvenire da estranei.

In Italia è stata riconosciuta da pochi anni anche lo stalking, che si può verificare al termine di una relazione e che molte volte precede il femminicidio, o semplicemente se si è minacciati, pedinati, si ricevono telefonate o attenzioni indesiderate in modo persecutorio e intrusivo. La violenza di qualsiasi tipo è reato e in quanto tale va denunciata.                             

 

Di Elena Perpenti