di Davide Benvenuto, Federico Davini, Giovanni Mozzati, 2B
Quello che adesso può sembrare un semplice palazzo nel centro storico genovese, in realtà porta con sé i ricordi di una travagliata storia tra mafia e legalità. Tutto inizia dall’utilizzo dell’immobile da parte della criminalità organizzata, passa per il sequestro e la confisca definitiva, poi per l’amministrazione da parte dell’A.N.B.S.C.. Infine arriva al bando comunale e successivamente al suo nuovo utilizzatore. A Genova, per non dimenticare, sono state dipinte le saracinesche di tutti i magazzini confiscati nel processo Canfarotta; nel suo piccolo anche la chiesa di S. Maria delle Vigne dona nuova vita agli immobili.
Ecco cos’hanno a che fare un avvocato, un commerciante e un parroco con degli immobili sequestrati alla mafia.