Socrate “influencer”

Socrate nacque e visse ad Atene nel IV sec. a. C. ed è considerato uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale. Conosciamo la sua vita e la sua “arte” grazie ad altri filosofi che hanno parlato di lui e che erano rimasti molto affascinati dal suo carisma, come Platone e Aristotele. Sembra che fosse brutto esteriormente ma bello nell’animo, affascinante nei discorsi, affatto interessato alla bellezza, al potere e alla ricchezza. Al contrario di altri filosofi del tempo come i sofisti, Socrate decise di non aprire una scuola, e quindi non prendere soldi, ma di insegnare comunque ai ragazzi e, in generale, a quanti che si rivolgevano a lui.

Era un grande uomo, sicuramente immortale, e molto moderno. Si potrebbe paragonare a grossi personaggi della storia che hanno saputo darci il bello delle cose.  Nasceva da una famiglia modesta, papà scultore e mamma levatrice. Per lui la conoscenza umana non si limita alle opinioni, ma è fondamentalmente costituita di concetti, uguali per tutti, in ogni tempo e luogo. Il concetto esprime l’essenza di una cosa nella sua eternità, in quanto è sottratta al mutamento e alla corruzione; per questo, Socrate come scopritore del concetto, è il padre della scienza, perché il sapere si costruisce sui concetti e non sulle opinioni e la scienza è proprio il complesso delle proposizioni universali, necessarie e immutabili.  

Socrate mise al centro della sua ricerca filosofica l’uomo e il mondo umano seguendo il motto “so di non sapere”.  Non scrisse mai nulla nella convinzione che la vera conoscenza è quella che si può raggiungere solo attraverso il dialogo con gli altri. Per Socrate, infatti, l’arte del vivere ha a che fare con la politica: solo discutendo e ragionando insieme sugli affari della polis, i cittadini possono giungere a capire quale sia il bene comune.  Socrate dice che un’azione giusta è frutto di giusta conoscenza, un’azione immorale scaturisce da errori e ignoranza. Riteneva che chi si rende conto razionalmente del male, non può seguirlo, e chi compie un’azione ingiusta lo fa perché non ha realmente compreso cosa sta facendo.

Nel 399 a.C. fu processato e condannato a morte con accuse infondate: corruzione dei giovani e proposta di nuovi valori, contrari alla tradizione. Avrebbe potuto evitare la condanna, ma preferì rivendicare con orgoglio le proprie idee e rinunciò a fuggire dalla prigione e così alla violazione delle leggi della poleis, quelle stesse leggi che lo avevano condannato. Nel suo pensiero e nel suo agire sono presenti molti aspetti positivi: si è dedicato a tutti gli uomini scendendo in piazza e coinvolgendo qualsiasi persona nel dialogo e invitando alla ricerca del vero. Ha aiutato gli uomini a dedicarsi alla ricerca e a sviluppare un punto di vista critico sulle cose. Nel momento della condanna, è stato un uomo un coerente, in quanto, nonostante le accuse, ha continuato ad esprimere le sue idee e a rendere ragione del suo operato nel rispetto della legge, ma forse, come tutti i geni è stato incompreso da molti suoi contemporanei.

“So di non sapere” è la frase detta da Socrate davanti ai giudici che lo condannarono a morte. Questa frase ci ha portato a riflette e a capire che non c’è nessuna persona che ha sempre una soluzione a tutto, perché ogni essere umano ha una particolarità che lo distingue dagli altri ma non può avere la capacità di risolvere qualunque cosa. Abbiamo perciò sempre bisogno gli uni degli altri. Purtroppo, ad oggi, ci sono ancora queste convinzioni, cioè che alcune persone possano avere una soluzione per tutti i problemi e si crede che possano sapere tutto e con la diffusione dei social questa convinzione diventa sempre più comune. La capacità di riconoscere di non sapere, secondo noi, è un punto di partenza per essere curiosi di scoprire, imparare ed esplorare nuove cose e non restare fermi sulle proprie idee e convinzioni, ma aprirsi veramente agli altri. Socrate trovò un modo giusto e quasi inconfutabile per mettere in dubbio le presunte verità dell’uomo: il dialogo. Sì, perché la verità sta sempre nel mezzo e noi non possiamo fare altro che cercarla, con l’umiltà di un uomo che disse “so di non sapere” ma con la curiosità dello stesso che controbatte alla verità degli altri chiedendo sempre spiegazioni, smontando i preconcetti dovuti alle abitudini e alle tradizioni. Socrate era un grande nemico della tradizione, che, spesso, influenza la mente dell’uomo impedendogli di beneficiare del dubbio e della tolleranza verso nuove strade e concetti diversi dalla dottrina ordinaria. La sua filosofia ha influenzato profondamente il mondo ellenico facendo da pilastro per la società di allora e contribuendo allo splendore culturale della Grecia di quel tempo.

È possibile ritrovare l’attualità del pensiero di Socrate anche in un altro grande filosofo, politico e avvocato indiano: Mahatma Gandhi, anche quest’ultimo, infatti, riteneva che tanto più l’uomo conosce sé stesso tanto più progredisce. Attraverso queste due figure, una del mondo orientale e una del nostro mondo occidentale, possiamo riflettere sul fatto che, in ogni tempo e latitudine, l’essere umano deve sempre avere sete di conoscenza per migliorarsi.

Socrate, vero “influencer” in senso positivo, ha voluto con generosità disinteressata spronare i giovani a migliorarsi, a porsi domande, a sviluppare un sano spirito critico, pagando per questo con la vita!  Dovremmo essere onorati di conservare ancora la sua filosofia e la sua brillante personalità, tanto da potere ancora trarne ispirazione.

Classe I Liceo Musicale