Le età della musica, tu quanti anni hai?

La musica è ancora oggi un concetto misterioso e difficile da comprendere. Fa da colonna sonora alla nostra vita, ogni giorno, quando siamo in macchina, a casa o con i nostri amici. Questo accade perché migliora il nostro umore e stimola il nostro cervello che rilascia dopamina facendoci provare benessere.
I gusti musicali delle persone sono molto differenti, ma non è possibile trovare qualcuno a cui non piace nessun tipo di musica, essi sono qualcosa di innato che si basa principalmente sulla personalità e sono leggermente influenzati dall’educazione musicale. I nostri gusti musicali iniziano a prendere forma tra i 13 e i 14 anni, come rilevato da una ricerca del New York Times, basata sulla musica ascoltata dagli utenti di Spotify, per poi stabilizzarsi all’età di 20 anni.
Quante volte sarà capitato a voi lettori di ascoltare la vostra canzone preferita del momento, con i vostri genitori per poi sentirvi dire di come non gli piaceva affatto e di come non riuscissero a capire come potesse piacere a voi. Questo è perché a partire dai 33 anni il tempo da dedicare alla scoperta di musica nuova per la maggior parte delle persone è ridotto, quindi, tendono ad utilizzare il loro tempo libero per ascoltare canzoni che già conoscono e che, magari, li hanno accompagnati per i decenni precedenti della loro vita. Ma il motivo per cui con l’avanzare dell’età la musica nuova tende a non piacere non è solo questo: vi è anche una spiegazione scientifica a questo fenomeno. Uno studio condotto presso l’Università di Manchester ha rivelato che la nostra capacità di distinguere i suoni diminuisce con l’avanzare
dell’età e le canzoni nuove e meno familiari tendono a sembrarci  tutte uguali, provocando in noi un’indifferenza verso di esse. Inoltre, da non sottovalutare il ruolo del ricordo che viene richiamato alla luce da una canzone del passato, provocando una specie di nostalgia che ci fa sentire bene. Non dobbiamo, però pensare, che sulla base di ciò raggiunta una certa età saremo condannati ad ascoltare solo musica del passato non riuscendo a farci piacere quella nuova, perché esponendoci continuamente a tipi di musica nuova possiamo mantenere attivo il cervello migliorando la nostra capacità di distinguere i suoni.

Azzurra Ridolfo, III I