La bellezza non più stereotipata 

La bellezza non più stereotipata 

Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón, nata il 6 luglio del 1907, anche se lei dichiarava di essere nata nel 1910, con la rivoluzione, con il nuovo Messico. A 6 anni Frida si ammala di poliomelite: piede e gamba destra rimangono deformi, tanto che Frida li nasconde prima con pantaloni e poi con lunghe gonne messicane. Così, se quando è piccola viene soprannominata dagli altri bambini “Frida pata de palo” (gamba di legno), quando diventa grande è ammirata per il suo aspetto esotico.

Frida si dedica con crescente consapevolezza alla pittura, si unisce ad un gruppo di artisti e di intellettuali che sostengono un’arte messicana indipendente.

Dal canto suo, per esprimere idee e sentimenti, crea un proprio linguaggio figurativo; il mondo contenuto nelle sue opere si rifà soprattutto all’arte popolare messicana e alla cultura precolombiana.

Negli anni Quaranta, la fama di Frida è talmente grande che le sue opere vengono richieste per quasi tutte le mostre collettive allestite in Messico.

Frida, nella nostra epoca, rimane una donna forte con la voglia di cambiare il mondo nonostante le critiche e i pareri degli altri. Donna che si trovò a lottare contro gli stereotipi dell’aspetto fisico e della sua particolare bellezza.

In quegli anni troppo spesso veniva sminuita per la poca femminilità, a causa delle sue sopracciglia non curate. Lei non era affatto d’accordo con i giudizi degli altri, al contrario questi la rendevano particolare. Fu proprio questo che insieme al suo modo di essere e alla sua forte personalità divenne un’icona nel mondo femminile. 

Penso che lei abbia cambiato la visione della bellezza, poiché la bellezza ha diverse sfaccettature. Un viso può essere bellissimo anche se non perfetto, o un corpo non magro può essere ugualmente bello. Come per Frida Kahlo che vedeva arte in tante cose, in questo caso anche un viso diverso dalla nostra concezione di bellezza è arte. Ai suoi tempi si aveva paura di ciò che non si conosceva, e non si era mentalmente aperti per capire le persone fino in fondo, fermandosi solo all’apparenza. Dai tempi di Frida ad oggi, mettendo a confronto le due epoche possiamo dire che la bellezza non ha più uno stereotipo, ma c’è stata un’evoluzione nel riconoscere la sua diversità. Un esempio di svolta lo abbiamo avuto in questi giorni con il programma di Saremo, che non solo da l’opportunità di conoscere nuova musica, ma fa esprimere anche scenicamente molte persone. Alcuni artisti maschili famosi hanno gareggiato indossando delle gonne. Anche questo, secondo me, è un segno per far capire a tutti che le cose stanno cambiando. Tutti abbiamo la libertà di vestirci o essere quello che ci fa sentire bene, senza dover essere additati per qualcosa che è affine col nostro modo di essere. Quello che è l’aspetto esterno può anch’esso mandare dei messaggi di libertà indipendentemente dal genere o dal colore della pelle che ci differenzia. Non ci sono aspetti più femminili che maschili o viceversa, il genere è solamente un fatto genetico rispetto a ciò che rappresentiamo. Anche nei rapporti amorosi la stessa Frida Kahlo dimostrava una grande libertà, anche se era sposata con un uomo che non la valorizzava e la tradiva, lei continuava a fare esperienze amorose con persone del sesso opposto o del suo stesso sesso addirittura. Il che dimostrava che noi stessi non ci conosciamo abbastanza da poter sapere che la vita non ci porterà mai a fare determinare scelte. Frida si è sempre contraddistinta per la sua forza d’animo, è riuscita a coltivare il suo sogno anche avendo una malattia per cui rischiava la morte, che non è riuscita a fermare il suo amore per la pittura. Anche se costretta a non potersi muovere da un letto ha dipinto per anni sé stessa. Dipingendo sé stessa ritraeva soprattutto le sue emozioni che trasparivano dalle sue opere, dove traspariva la sua passione e il coraggio di un vero artista, che ha amato profondamente ciò che faceva. Purtroppo Frida Kahlo non visse abbastanza per poter vedere i grandi cambiamenti della società, perché morì di embolia a soli 47 anni, per fortuna però abbiamo avuto donne come lei come punto di riferimento. Ed è solo grazie a loro se le cose sono cambiate, per queste donne che nonostante la rigidità del passato, hanno combattuto per i loro ideali e per ciò in cui credevano, tenendo testa ad un mondo maschilista che voleva ritagliare alle donne solo dei piccoli spazi nel mondo. 

 

Azzurra Coscarella, 4A SIA