Come nasce la mia passione per il ricamo

Prima di raccontarvi come mi sono avvicinata a questa passione, che forse per molti miei coetanei è antiquata, facciamo un cenno sulla storia del ricamo.

Il ricamo è un modello di arte che ti permette di creare veri tipi di decorazioni, dalle più semplici alle più complesse, su ogni tipo di tessuto utilizzando semplicemente ago e filo oppure, per rendere tutto più particolare, con strass, perle e perline.

La parola ricamo deriva dalla parola araba “RAQM” (racam) che significa segno, disegno. Il ricamo è definito come un arte a tutti gli effetti perché ogni singolo punto inventato ed usato fin dall’antichità è rimasto invariato nei secoli ed è ancora oggi fondamentale.

Distinguiamo il ricamo a mano da quello fatto con le macchine tipico del periodo industriale.

La vera origine del ricamo resta ancora sconosciuta, ma si crede, grazie a fonti storiche e iconografiche, essere un esempio di arte molto antica arrivata a noi dall’Oriente. In Egitto furono rinvenute strisce decorative risalenti a secoli prima di Cristo che testimoniano la presenza già marcata di questo genere di tecnica per ricamare abbigliamenti di personaggi molto illustri, utilizzando, si presume, il lino considerato il tessuto degli dei. Gli Israeliti appresero l’arte del ricamo proprio durante il loro soggiorno in Egitto; la decorazione di tessuti pregiati con fili di lana, lino e oro era molto praticata dalle antiche popolazioni. Per le popolazioni del mondo islamico il ricamo era un’arte molto importante, mentre era uno status sociale nella società mussulmane, che con il passare del tempo divenne un’arte popolare. Persino nella Bibbia si cita il ricamo soprattutto per il dettaglio e il lavoro maestrale con cui venivano ricamate abiti e biancheria. Il ricamo fu usato ovunque e in ogni epoca, e da molteplici popolazioni ma la cosa clamorosa è che comunque questo genere di arte, pur viaggiando nel tempo e nello spazio, non abbia visto un radicale cambiamento di materiali o tecniche che rispecchino un cambiamento del tempo e dell’epoca. Le tecniche del ricamo sono state tramandate di generazione in generazione in diverse parti del mondo, in Inghilterra, ad esempio, nel periodo medioevale si organizzavano dei veri workshop dove tante donne si confrontavano e scambiavano idee e consigli su come affinare le tecniche del ricamo, sui tipi di tessuti modelli e disegni. Sempre in Inghilterra nel 1800 con l’arrivo della rivoluzione industriale si sviluppò anche il ricamo a macchina, che ben presto divenne una vera e propria produzione di massa, fu proprio in questo periodo che nacquero le prime scuole di ricamo, le prestigiose: “ Royal School Needlwork “.

In Italia il ricamo si diffuse intorno all’anno mille, comparve per la prima volta a Palermo, ma è la città di Firenze che divenne il centro culturale del ricamo, grazie alle monache che fornivano i paramenti ecclesiastici per le occasioni solenni con ricami preziosi sulla vita dei santi. Firenze e Venezia furono e sono ancora oggi le scuole di ricamo più famose in Italia, esse diedero origine ai primi merletti classici diffusi poi in tutto il mondo. Non dimentichiamoci inoltre che conosciamo quest’arte anche grazie alle nostre nonne che lo utilizzavano per impreziosire il corredo di una sposa o per abbellire le chiese; il ricamo è stata un’arte insegnatale fin da piccole soprattutto negli oratori gestiti dalle suore. Per molte nostre nonne era un lavoro a tutti gli effetti, sartorie e ricamatrici erano un’ occupazione a tempo pieno, oggi però la società attuale grazie alla sua vita frenetica e alla tecnologia ha fatto scomparire queste figure preziose dalle mani d’oro cancellando non solo un bel mestiere, ma anche un valore che veniva tramandato in famiglia, preferendo l’industrializzazione e la velocità, a discapito del lavoro manuale preciso e prezioso quale è il ricamo.

Ma veniamo a me, già sono giovane e pensarmi come una vera e propria ricamatrice è ancora impossibile, ma durante la prima quarantena, forse presa dalla noia di stare ore e ore davanti al cellulare e vedendo mia mamma ricamare alcuni asciugamani, mi sono avvicinata sempre di più a quest’arte e da lì è scattato un qualcosa di magico. Non so bene come spiegarlo, ma so solo che ricamare mi piace e mi rilassa, mi emoziona sempre vedere prendere vita a un disegno o una figura che mi sono immaginata, creandone alla fine un vero e proprio capolavoro, ma la cosa ancora più bella, devo ammettere, è vedere la reazione degli altri sopratutto quella dei miei amici.

Ho iniziato con piccoli lavoretti come un segna libro ed un cuscino per il divano, poi, visto che la cosa mi piaceva, ho iniziato a creare degli asciugapiatti per fare dei pensierini a Natale. Eseguo principalmente il punto croce che mi è stato insegnato, o il punto scritto, ago e fili di tutti i colori, ricerco gli schemi su riviste o internet e poi ago in mano ed inizio a creare la mia piccola e personale opera. Attualmente sto aiutando mia mamma a preparare il corredino per due piccolini che verranno al mondo tra qualche mese, una copertina, un paio di bavaglini ecc..

È un passatempo che appena lo studio e i vari impegni me lo permettono faccio volentieri, perché creare un qualcosa per me stessa o per gli altri è non solo un piacere, ma un’esperienza, molto appagante e gratificante; lo ammetto serve tanta pazienza e amore nel ricamo, ma per me è la mia isola felice dove rifugiarmi, un giardino in cui sbocciano le idee.

Provate a cercare un qualcosa che vi appassioni, che vi faccia stare bene con voi stessi e dedicatevi, che sia un libro, un film, o una tela da ricamo, vi assicuro che è sempre un piacere.

Per concludere, auguro a tutti un buon lavoro… 


Sara Ferrari 3AL